Se all’inizio potevano sembrare solo ‘voci’ quelle secondo cui dietro all’ok alla distribuzione del vaccino russo ‘Sputnik’ potevano celarsi anche delle ‘diatribe diplomatiche’, ora iniziano ad emergere diversi elementi che tendono a legittimarle.
Premesso che, allo stato dei fatti l’Ema non si è ancora espressa in merito (‘sembra’ che la documentazione fornitale non sia sufficiente), lascia però perplessi il fatto che, nonostante manchi il ‘disco verde’ da parte della Ue, sempre più paesi si stiano invece organizzando ‘in proprio’ per assicurarsene una scorta.
Anche l’Italia è tra queste, come anticipato dall’assessore regionale del Lazio, che ha annunciato l’inizio di una ‘sperimentazione’ dello Sputnik nel noto e prestigioso Istituto Spallanzani della Capitale.
Ed oggi, seguendo il suo carattere ‘forte ed impulsivo’, il presidente Vladimir Putin ha sbottato definendo “strano” quanto dichiarato dal commissario europeo per il mercato interno, Thierry Breton il quale, in qualità di responsabile della campagna di vaccinazione, ieri sera, nel corso di un’intervista rilasciata a ‘Tf1’, ha ‘clamorosamente’ affermato che l’Europa “non ha assolutamente bisogno dello Sputnik V”, il vaccino russo”.
Un’infelicissima affermazione che stamane ha legittimamente indotto il presidente russo a replicare abbastanza seccato: “Non costringiamo nessuno a fare nulla, ma ci interroghiamo sugli interessi difesi da queste persone, quelli delle case farmaceutiche o quelli dei cittadini europei?”.
Insomma alla fine il ‘caso diplomatico’ è esploso, tirando in ballo anche il Russian Direct Investment Fund (Rdif), il fondo sovrano che ha sostenuto e finanziato la ricerca sul vaccino, che giustamente tacciato Thierry Breton di “faziosità“. Dal canto suo, Mikhail Mishustin , premier russo, ha assicurato ai microfoni dell’agenzia di stampa ‘Tass’, che “lo Sputnik V è uno dei vaccini più efficaci al mondo”.
Così, cercando di riparare alla gaffes, il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, si è lungamente intrattenuto al telefono con Putin (che proprio domani si vaccinerà con lo ‘Sputnik’), affrontando anche il tema della cosiddetta ‘rolling review’ (la revisione ed il confusamente dei dati rispetto al vaccino), da parte dell’Ema, assicurando che tutti attendono con interesse.
Insomma, è inutile negarlo, se fra Mosca e Bruxelles tornerà a splendere il sole, non sarà certo grazie allo ‘Sputnik’, che la Ue ha inquadrato come una sorta di ‘cavallo di Troia’. Se oggi, che ha rimarcato Michel, le relazioni si trovano “ad un punto di minimo, è perché ci sono attualmente disaccordi in molti ambiti”. Dunque, ha aggiunto il presidente del Consiglio Europeo, le relazioni col Cremlino potranno “prendere una direzione diversa” solo in virtù di “progressi sostenuti sull’attuazione degli accordi di Minsk, se verranno fermati gli attacchi ibridi e informatici nei confronti degli Stati membri, e se verranno rispettati i diritti umani“. Anzi, rispetto a quest’ultimo tema, Michel si è nuovamente appellato alle autorità russe affinché venga quanto prima rilasciato Alexey Navalny, e si “indaghi in modo trasparente” sul tentativo di assassinio che ha subito”. Insomma si scrive ‘Sputnik’ ma si legge ben altro…
Max