Raccomandazioni (legittime), inviti alla cautela massima, serrati battibecchi con i vari governatori e poi, quando siamo veramente a ridosso delle festività, esce la notizia che, addirittura, il premier Conte starebbe valutando se rivedere o meno al tanto decantato stop fra comuni, nei giorni ‘clou’ festivi, come il 25, 26, ed 1 gennaio.
Un ‘ripensamento, c’è da dire, in parte influenzato da una vera e propria ‘opera di accerchiamento’, guidata da alcuni componenti della maggioranza come, a quanto si dice, Marcucci (Pd) e Faraone (Iv). Praticamente gli stessi che circa una settimana fa si resero protagonisti dell’aspro confronto con i ministri Speranza e D’Inca proprio in merito alle nuove misure restrittive.
Insomma, diversamente dal solito, quando è il Cts ad avvalorare o meno qualsiasi decisione in merito alla salute pubblica, stavolta – ma non è il primo caso – la responsabilità sarebbe ‘esclusivamente politica’.
Dunque, informano fonti interne a Palazzo Chigi, al ritorno dal Consiglio Europeo, Conte potrebbe riunire sia i capi delegazione, che i capigruppo, per confrontarsi circa un eventuale allentamento dei divieti festivi.
Un’eventualità, quella di poter girare liberamente fra comuni, che da un lato non può che rallegrare quanti si stavano ormai rassegnando a dover trascorrere le feste senza gli amati familiari, dall’altra però, potrebbe inevitabilmente suonare – per i meno attenti – come una sorta di ‘via libera’ ad eccedere.
Dal canto loro gli scienziati, Pregliasco in testa, continuano a raccomandare in ogni caso l’uso del buonsenso, lo stesso che evidentemente non mostrerebbe questo governo, rimangiandosi clamorosamente suggerimenti e dettami, come più volte sottolineato, espressi a vantaggio della sicurezza sanitaria di tutti noi…
Max