Alla fine di ogni notte arriva sempre l’alba. E, in tema e ambito calcistico, alla fine di ogni infortunio arriva (almeno in teoria) sempre la guarigione. Quella a cui, di fatto, è già giunto dopo un doloroso e lunghissimo calvario, Leonardo Spinazzola, esterno sinistro della Roma che, nel corso del brillantissimo Europeo itinerante della scorsa estate, quando si era fatto notare come uno degli esterni migliori tanto da conquistare la palma del migliore in campo più volte, si era drammaticamente infortunato: rottura del tendine d’Achille. Un infortunio grave, da tempistiche lunghe, che non solo gli ha fatto saltare il resto del campionato Europeo di calcio per nazioni poi vinto dall’Italia di Mancini, ma anche di fatto metà della prima stagione della Roma targata Mourinho.
Ma alla fine del lungo calvario, come detto, c’è sempre il raggio di luce e il verde del campo a presentarsi.
Servirà magari ancora un po’ di tempo per il ritorno sul campo da gioco: ma la grinta di Leonardo Spinazzola ha fatto capire subito come ci si trovasse di fronte a un atleta ancora integro prima di tutto mentalmente. Tanto che per rivederlo ‘volare’ in corsia mancina bisognerà aspettare ‘solo’ un mese e mezzo.
Prima, il laterale del club di Trigoria si sottoporrà ad un controllo operato dal dottor Lempainen dopo la rottura del tendine d’Achille. In questi giorni il giocatore continua a lavorare da solo, ma dopo il via libera del chirurgo inizierà la fase di riatletizzazione definitiva.
Mourinho lo aspetta e intanto la società sta studiando il modo in cui proporgli il rinnovo: la naturale scadenza del suo contratto con la Roma è prevista per il 2024, ma il club dargli fiducia con un allungamento contrattuale.