(Adnkronos) –
“Assolutamente no”. Così il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, a margine del question time al Senato, ha risposto all’Adnkronos sul rischio crisi di governo sulle spese militari.
“Credo sia un voto importante. Un sostegno alle iniziative che il governo ha annunciato in ossequio alle risoluzioni votate dal parlamento, pieno sostegno all’Ucraina in tutte le sue forme e anche con l’invio di materiale militare”, dice dopo il via libera del Senato al decreto Ucraina.
“Credo sia uno sforzo che il nostro Paese sta realizzando insieme agli altri Paesi per sostenere le Forze armate della resistenza ucraina e speriamo di spingere Putin a riconsiderare quello che sta facendo e aprire davvero uno spazio sincero di negoziazione”, continua.
Sono rientrate le fibrillazioni nella maggioranza sulle spese militari? “Sono soddisfatto anche da questo punto di vista. A me è sempre interessato, da quando sono diventato ministro, dare con chiarezza l’idea di una crescita reale, sostenibile, concreta delle risorse dedicate alla difesa, agli investimenti nel campo della difesa: dal 2019 questo percorso è stato iniziato e ha avuto un processo di crescita importante. Oggi credo sia molto chiaro che il dibattito ha raggiunto due punti importanti: il primo è la condivisione da parte di tutte le forze politiche dell’impegno a raggiungere l’obiettivo del 2%”.
“Non era scontato perché tra chi oggi conviene su questo obiettivo c’erano forze che nella passata legislatura proponevano di uscire dalla Nato – precisa – Dall’altro lato è altrettanto positivo l’apprezzamento, e quindi io penso il sostegno conseguente, al programma di crescita di investimento nel settore della difesa che abbiamo iniziato e che deve continuare negli anni prossimi per raggiungere, secondo i tempi definiti in maniera realistica, l’obiettivo del 2% di spesa”.