“Le politiche per la salute non possono più essere considerate politiche nazionali ma hanno bisogno di scelte che non possono che essere sovranazionali!”. Lo ha affermato il ministro della Salute Roberto Speranza nel corso del convegno “L’Italia e l’Europa: il futuro dei sistemi sanitari dopo la pandemia”, organizzato dalla Fondazione Italia in salute.
Speranza traccia la linea da seguire in futuro, in un’ottica di condivisione e assistenza europea: “Serve più coordinamento europeo. Gli stati nazionali devono avere il coraggio di cedere pezzi di sovranità, tra le lezioni di questi mesi c’è questa. Dobbiamo rafforzare Ema. Altra lezione del Covid è che dobbiamo investire di più nei nostri servizi sanitari nazionali”.
Sulla situazione Covid attuale in Italia, precisa: “Questa fase è particolarmente interessante, abbiamo sfide da affrontare: oggi c’è la sfida del Covid e non dobbiamo abbassare l’attenzione, questa mattina siamo all’86,79% di vaccinati con la prima dose, oltre l’84% di vaccinati con due dosi, siamo a 3 milioni e 120 mila persone che hanno avuto la terza dose. Ieri ci sono state 18mila prime dosi, dobbiamo insistere.
Allo stesso convegno è intervenuto anche il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro: “Oggi c’è una cesura storica: ad oggi sono stati somministrati 7 miliardi 166 milioni di dosi di vaccino contro il Covid nel mondo. Si è riusciti a mettere in campo e la risposta è stata data e in tempi brevissimi”, ha detto.