L’occasione è data da un protocollo firmato insieme al collega statunitense, Xavier Becerraha, e il desiderio da parte dei media di saperne di più su quanto affermato ieri dal premier Draghi è più forte rispetto a quanto trattato oggi in questo incontro: green pass e, soprattutto, obbligo vaccinale, tornano quindi prepotentemente in primo piano. Ed il ministro della Salute non si tira certo indietro: “Due giorni fa abbiamo superato il 70% di persone vaccinabili che hanno superato il loro ciclo, ma noi vogliamo insistere, vogliamo che questo numero cresca sempre di più“
Dunque, prosegue Speranza, ”Per questo valutiamo, sin dai prossimi giorni, decisioni che possano portarci all’estensione dell’utilizzo del Green pass ad altri ambiti della vita delle persone. E per questo motivo non ci precludiamo anche la possibilità, resta una possibilità in questo momento, qualora ce ne fosse bisogno, di poter utilizzare anche l’obbligo di vaccinazione”.
Riguardo poi alla giustamente contestata ‘formula’ dell’obbligo, il ministro della Salute tiene a rimarcare che “la Costituzione consente con un’iniziativa di natura legislativa e che noi riteniamo sia uno strumento a disposizione del parlamento e del governo, ne caso in cui questo dovesse essere necessario“.
Il ministro ha poi sottoscritto quanto precisato dal premier rispetto alla linea che il governo intende adottare in questa battaglia contro il Covid e le sue varianti, ribadendo che questa “è la linea giusta, che parte da una grande consapevolezza: che il Covid è ancora un nemico insidioso e che i vaccini sono lo strumento fondamentale per provare a combattere contro questo virus. E quindi la nostra spinta sarà molto determinata e molto forte per far salire ancora la percentuale di italiani vaccinati“.
Del resto, ha aggiunto Speranza, “Ogni persona non vaccinata rappresenta un rischio in più”, definendo come una ‘bomba epidemiologica’ gli oltre 3,6 milioni di over 50 non ancora immunizzati. Anche perché, osserva, ”Tutte le statistiche che arrivano da tutte le parti del mondo ci segnalano che le ospedalizzazioni riguardano prevalentemente le persone non vaccinate e quando si ha anche un rischio legato alla fragilità, ad un dato anagrafico significativo il rischio sale ancora di più. Il mio appello è di continuare con insistenza con la campagna vaccinale“. E’ anche vero, riconosce il ministro rispetto alle vaccinazioni, che ”I dati italiani sono incoraggianti se paragonati ad altri Paesi del mondo sono molto positivi. Ma dobbiamo insistere. Dove siamo arrivati non è sufficiente, dobbiamo lavorare perché il più alto numero di persone possa essere vaccinato”.
Più tardi Speranza ha commentato anche altri temi di altrettanta attualità:
Intanto, restando sull’attualità. Speranza ha voluto formulare il suo augurio a tutti gli studenti che stamane hanno affrontato i test per l’accesso alle facoltà di Medicina: ”Quando si forma un medico è un momento importante per il Paese ed è il Paese ad essere più ricco e il nostro Servizio sanitario nazionale a beneficiarne”. Dunque, ha augurato loro, “un abbraccio e un ‘in bocca al lupo‘”.
Il ministro ha infine tenuto a ricordare “La proposta dell’Italia per il G20 Salute”, al via domenica: “è un ‘Patto per Roma’ che avrà come primo grande obiettivo portare il vaccino a tutte le popolazioni del mondo. I Paesi più ricchi e forti devono farsi carico di sostenere e aiutare i paesi più fragili. Il vaccino non può essere un privilegio dei Paesi più ricchi e questo è il messaggio a cui lavoreremo in questo G20”.
Max