(Adnkronos) –
Dopo la definitiva conquista del podio della Big Space con il contratto con Amazon nell’ambito del lancio della nuova costellazione Kuiper, Arianespace punta a contribuire all’autonomia europea dei lanci spaziali e conferma per inizio estate il volo del Vega C e per dicembre il lancio dell’Ariane 6.
Stéphane Israël, Ceo del player globale di servizi di lancio per i satelliti, ha confermato che il “Vega C è pronto a partire” e che “la campagna di lancio sta procedendo regolarmente”. “Stimiamo che il Vega C potrà volare dopo il 22 giugno, dopo il primo lancio dell’anno in corso dell’Ariane 5 che metterà in orbita due satelliti geostazionari per telecomunicazioni” ha detto Israël incontrando la stampa italiana a Roma. Il primo Ariane 5 del 2022, chiamato Va257, metterà in orbita due satelliti geostazionari per telecomunicazioni, Measat-3d e Gsat-24 e la missione aiuterà a migliorare la copertura della banda larga nella regione Asia-Pacifico, “un perfetto esempio dei nostri successi nelle esportazioni” ha osservato Israel. Dopo il lancio dell’Ariane 5 del 22 giugno l’attenzione si sposterà quindi sull’atteso lancio del Vega C che, con ogni probabilità, avverrà “circa una decina di giorni dopo” ha rilevato il responsabile Business Unit Vega in Arianespace, Marino Fragnito. Il VV21, volo inaugurale di Vega C, rimane dunque al momento in agenda a giugno come annunciato dalla stessa Agenzia Spaziale Europea. Vega C userà lo stesso Launchpad di Vega “ottimizzando così i costi e limitando l’impatto a terra” ha chiarito Israël. Arianespace non opererà il lancio di per sé, ma sta fornendo supporto tecnico all’Esa e ad Avio in vari settori di competenza.
E dunque sta avanzando la campagna in corso nella Guyana francese, alla base di lancio europea di Kourou, dove il 4 maggio scorso il secondo stadio Zefiro 40 del Vega C è stato trasferito al Launchpad ed è stato integrato con successo sul veicolo prodotto dall’italiana Avio nei suoi stabilimenti di Colleferro, alle porte di Roma. Vega C ha una capacità di carico (SS0) di 2.300 chili, all’atto della Separazione raggiunge 3 orbite, è dotato di un motore P120C ed il secondo stadio è allestito con Zefiro 40 rispetto al Zefiro 23 che ha caratterizzato il Vega. Marino Fragnito ha sottolineato le caratteristiche tecniche del nuovo lanciatore europeo. “La ‘C’ di Vega “sta per ‘Consolidamento’. Vega C, sviluppato da Esa con Avio come prime contractor, – ha spiegato Fragnito – mira a rispondere meglio alle esigenze dei clienti sulla base delle osservazioni fatte durante i primi anni di sfruttamento di Vega. Vega C è stato aggiornato con un nuovo motore a combustibile solido, un secondo stadio migliorato e una carenatura più grande per aumentare significativamente la massa del carico utile e le capacità di volume”. Il responsabile Business Unit Vega in Arianespace ha rilevato inoltre che “questo permetterà al Vega C di servire il mercato in espansione dell’osservazione della Terra, così come le esigenze istituzionali a lungo termine”. Il lanciatore Vega C “può trasportare carichi utili più pesanti e più grandi come un satellite radar o molti nanosatelliti grazie al suo Ssms-Small Spacecraft Mission Service” ha aggiunto ancora Fragnito.
E mentre il Vega C si prepara al count down, le previsioni sono in crescita per il mercato di Arianespace dei prossimi anni. L’amministratore delegato Stéphane Israël ha infatti valutato il “mercato totale accessibile per Arianespace potenziale nel periodo 2021-2030 a 3,35 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai circa 2 miliardi di dollari del periodo 2011-2020”. Il mercato, ha rilevato Israël, si declina in grandi costellazioni commerciali non geostazionarie a 1670 milioni di dollari (con Ariane 6 e include la nuova costellazione Kuiper); i Satelliti commerciali geostazionari che contano un mercato da 510 milioni di dollari (con Ariane 6); Satelliti istituzionali europei per 500 milioni di euro (con Ariane 6 e Vega C). Israël si è infine soffermato anche sulla crisi per le attività spaziali determinata dall’attacco della Russia all’Ucraina che, ha detto, “ha comportato la sospensione di 11 voli spaziali con la Soyuz russa”. “In ogni caso l’uso di Soyuz sarebbe finito nel 2023” ha aggiunto. “Stiamo lavorando per portare i 5 lanci istituzionali su Ariane 6” ha detto ancora il Ceo. (di Andreana d’Aquino)