Nelle ultime ore i fragili rapporti fra la Siria e la Turchia hanno iniziato a traballare pesantemente. Già nello scorso fine settimana, non senza preoccupazione, fonti diplomatiche avevano riferito di un tacito accordo raggiunto tra Damasco ed i miliziani curdi, circa il dispiegamento di diverse unità delle forze filo-Assad ad Afrin, roccaforte curda, già lo scorso 20 gennaio protagonista di una campagna militare condotta dall’esercito di Ankara insieme ai ribelli alleati dell’Esercito libero siriano. Oggi, a quanto sembra, le milizie alleate di Damasco avrebbero puntato la regione di Afrin, nel nordovest della Siria. Come ha riferito in merito la tv ’al-Manar’ degli Hezbollah libanesi (alleati delle forze di Bashar al-Assad), “Gruppi di forze popolari siriane cominciano a entrare nella regione di Afrin nel Rif settentrionale di Aleppo”. Dal canto suo però ’Anadolu’, agenzia di stampa ufficiale turca (che considera i membri delle forze filogovernative siriane dei terroristi), ha invece smentito l’avanzata, sostenendo che le forze filogovernative siriane sarebbero invece state costrette a ritirarsi, dopo il massiccio fuoco dell’artiglieria turca, che avrebbe esploso soltanto diversi “colpi di avvertimento”. Dal canto loro, con sufficiente anticipo rispetto ai fatti, i media siriani avevano preannunciato l’arrivo delle “forze popolari ad Afrin per sostenere la tenacia degli abitanti contro l’operazione di repressione lanciata il mese scorso dal regime turco”. Tuttavia, ha scritto l’agenzia di stampa Dpa, gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, avrebero confermato l’ingresso delle milizie alleate di Damasco – provenienti da Aleppo – ad Afrin. Nelle stesse ore il presidente russo Vladimir Putin, ha riunito il Consiglio di sicurezza per discutere degli sviluppi ad Afrin. Nel baillamme che caratterizza questi confusi momenti, dove tutto è il contrario di tutto, la tv libanese al-Mayadeen ha mostrato un video dove vengono mostrati numerosi mezzi con sopra i miliziani armati fino ai denti, entrare nell’area di Afrin sventolando le le bandiere siriane. Al momento, quel che appare indiscutibile è che ’qualcosa di grosso’ sta accadendo davvero…
M.