(Adnkronos) – “Andate dentro! Andate dentro!”. E’ quanto avrebbe gridato una donna agli agenti di polizia che si trovavano all’esterno della Robb Elementary di Uvalde, in Texas, dove Salvador Ramos stava sparando contro i bambini e gli insegnanti della scuola elementare. Ma gli agenti avrebbero esitato ad entrare, hanno raccontato testimoni ai media americani affermando che le forze di polizia “potevano fare di più, non erano preparati”.
Secondo quanto riferito dal direttore del dipartimento di Pubblica Sicurezza, Steve McCraw, l’assalitore sarebbe rimasto all’interno della scuola tra 40 minuti ed un’ora. Secondo le ricostruzioni della dinamica dell’attacco finora fornite, Ramos al suo arrivo alla scuola ha avuto un “contatto” con gli agenti ed ha aperto il fuoco, ferendone due. Poi è entrato nell’edificio e si è barricato in una classe iniziando a sparare ed uccidere i bambini e le maestre.
E’ stato fermato solo quando è arrivata un’unità tattica del Border Patrol – a disposizione perché Uvalde è vicino al confine con il Messico – ed è intervenuta. Ma anche qui ci sarebbero stati problemi, perché gli agenti non riuscivano ad aprire la porta ed hanno dovuto cercare la chiave. McCraw ha quindi spiegati che sono trascorsi tra i 40 minuti ed un’ora da quando Ramos ha sparato contro gli agenti di sicurezza a quando l’unità tattica è intervenuta e l’ha ucciso.
McCraw ha difeso l’operato della polizia: “Le forze dell’ordine erano lì, hanno reagito immediatamente, hanno confinato Ramos in una sola aula”, ha detto. Anche il capo dell’Us Border Patrol, Raul Ortiz, ha detto che i suoi agenti “non hanno esitato”.
“Non hanno esitato, hanno preparato un piano – ha spiegato alla Cnn – e sono entrati nella classe, affrontato la situazione nel modo più veloce possibile”. Ricordando che l’unità è composta da agenti addestrati a rispondere “ad incidenti improvvisi ed alto rischio”, Ortiz ha aggiunto che però “nulla ti prepara alle scene come quelle a cui gli agenti ieri hanno assistito”.