SPARATORIA P. CHIGI: CHIESTO GIUDIZIO IMMEDIATO PER PREITI

Processo con rito immediato per Luigi Preiti, l’uomo che fu arrestato a Palazzo Chigi il 28 aprile scorso giorno del giuramento del governo Letta dopo aver ferito a colpi di pistola due carabinieri e messo in pericolo la vita di altri due militi. Lo ha chiesto al gip la Procura della Repubblica di Roma in persona dell’aggiunto Pierfilippo Laviani e del pubblico ministero Antonella Nespola a conclusione delle indagini sulla sparatoria che desto’ notevole scalpore. Le accuse contestate sono il quadruplice tentativo di omicidio volontario nei riguardo di quattro carabinieri che erano in servizio nella piazza nonche’ detenzione, porto e uso di una pistola Beretta calibro 7.65, pistola con numero di matricola abraso. Dei carabinieri il ferito piu’’ gravemente fu Giuseppe Giangrande che ancora oggi si trova in condizioni precarie. Dei carabinieri due rimasero feriti, uno fu sfiorato da una pallottola mentre il quarto ebbe la prontezza di gettarsi a terra. Preiti attualmente si trova detenuto nel carcere di Rebibbia e ora sara’ il gip a dover decidere se accordare il giudizio immediato, comunque l’imputato puo’ sempre chiedere il giudizio abbreviato. Dal momento della sparatoria in poi sono state svolte una serie di indagini che comunque non hanno consentito di risalire a chi forni’ a Preiti la pistola usata nella sparatoria. I difensori dell’imputato tentarono anche di sostenere l’incompatibilita’ delle condizioni psicofisiche di Preiti con regime carcerario ma il gip accolse le richieste della Procura e l’uomo e’ sempre rimasto nel carcere di Rebibbia. Le indagini comunque hanno consentito di stabilire che il gesto di Preiti non rientrava in un piano predeterminato ma che si era trattato di una iniziativa personale e quindi la portata dell’attentato e’ stata collocata nelle sue giuste dimensioni.