Spagna: possibile ritorno al passato, aborti clandestini e fughe all’estero per esercitare i propri diritti – di Alessandra Benassi

    aborto-in-spagnaSpagna – lo sviluppo positivo intrapreso dal paese, nel 2010, in ambito di diritti delle donne sembra arrestarsi. Un ritorno alle dure imposizioni e a una legislazione restrittiva in tema di aborto. Le libertà di donne e ragazze vengono nuovamente violate.

     

    Un gruppo parlamentare avanza la proposta di modifica della legge sul consenso e sull’autonomia della persona riguardo alle procedure mediche. Mirando a imporre alle ragazze tra i 16 e i 17 anni e alle donne con disabilità mentali, un necessario consenso da parte dei genitori o di un tutore per accedere ai servizi di aborto sicuri e legali. 

    Tali modifiche sono in contrasto con le raccomandazioni del comitato Onu sui diritti del fanciullo e con l’Organizzazione mondiale della sanità che non hanno tardato a mostrare sdegno e disapprovazione. La richiesta da parte delle due organizzazioni è di rimuovere le barriere del consenso genitoriale. La disposizione avrebbe un impatto dannoso sulla salute e sui diritti umani delle ragazze. Il comitato Onu sui diritti del fanciullo ha in oltre  fatto appello agli stati di : ”fare delle verifiche e prendere in considerazione di permettere ai bambini di dare il consenso a certi trattamenti e interventi medici, senza il permesso di un genitore o tutore, fra cui i test per l’Hiv e i servizi di salute sessuale e riproduttiva, tra cui l’educazione e la consulenza sulla salute sessuale, sulla contraccezione e sull’aborto sicuro.”

    Il gruppo parlamentare spagnolo sembra dimenticare e andare in direzione contraria all’adesione della Spagna, nel 2012, alle disposizioni del Comitato Onu per diritti economici, sociali e culturali. Che decise di adottare misure adatte a garantire la piena applicazione della legge in vigore sulla parità di accesso ai servizi per l’aborto sicuro e legale a tutte le donne, con particolare attenzione alla situazione delle adolescenti e delle migranti.

    Viene da chiedersi se un ritorno ad aborti clandestini con serie conseguenze per la salute e un sicuro aumento della mortalità materna, viaggi all’estero per esercitare i propri diritti, rappresentino un particolare modo di sviluppo o solo un atteggiamento sessista e retrogrado.