Il calcio riprende ma i temi caldi sono ancora da affrontare del tutto. Non solo per quanto riguarda il campo, le sostituzioni, il caldo e quant’altro abbia catturato le attenzioni degli addetti ai lavori nelle ultime settimane. Ieri, infatti, un episodio ha aperto il sipario su un problema radicato nella cultura calcistica italiana e mondiale. Quello del tifo violento.
Nel corso di una manifestazione a Roma, al Circo massimo, un nutrito gruppo di militati di destra e alcuni gruppi ultras ha aggredito giornalisti e polizia. Uno scontro in piena regola, come se il Circo Massimo si fosse trasformato in una zona vicina lo stadio e i report fossero diventati un gruppo ultras rivale sul quale prevalere.
Scene che hanno fatto in fretta il giro d’Italia, rendendo necessario l’intervento dialettico delle forze politiche volte a contrastare il fenomeno delle tifoserie violente. Attraverso il suo profilo Facebook il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha condannato l’episodio di ieri assicurando che scene del genere saranno bandite dagli stadi italiani.
“Alla ripresa dei campionati il tifo violento non avrà alcun spazio – ha commentato Spadafora – Devastare città, aggredire giornalisti e forze dell’ordine, lanciare insulti e minacce antisemite è quanto di più lontano possa esserci dai valori dello sport e dalla passione calcistica – le sue parole – non basta però la condanna: le formazioni neofasciste nel Paese vanno sciolte, le sedi come Casa Pound liberate e restituite alla cittadinanza. Sono certo che il Questore saprà indicare le sanzioni più dure per chi si è reso protagonista di questa barbarie”, ha concluso il ministro.