Siamo al quarto giorno di ‘trattative’ a Bruxelles e, come rivelato ieri dal premio ungherese Orban (che ha appositamente ‘allungato’ la prenotazione alberghiera), per poter finalmente giungere ad un accordo in grado di soddisfare – più o meno. – tutti, occorreranno probabilmente altri giorni.
Dunque, ben oltre i tre giorni previsti previsti per questo Consiglio europeo, con l’Olanda alla testa dei ‘Frugali’, a fare quadrato contro l’Italia (endorser del Mff 2021-27 e del Recovery Plan), veramente il nostro premier ha dovuto dare fondo a tutte le sue capacità diplomatiche per non ‘comprometterne’ gli esiti.
“Questa notte abbiamo lavorato fino all’alba, direi che c’è stata una svolta – ha annunciato poco fa Conte – Dobbiamo essere ancora cauti fino alla fine, fino alla stretta finale, ma sono cautamente ottimista”. Riguardo alla governance, ha proseguito il presidente del Consiglio, “c’è stato uno scontro in questi giorni, non permetterò che un singolo paese possa avere la possibilità di un sistema di controllo e di verifica. Spetta agli organi comunitari”.
Ovviamente la domanda è se il nostro Paese riuscirà a conservare quei 170 miliardi dei si è parlato ieri: “Per l’ennesima volta c’è stato un duro confronto – rivela il premier – Ho spiegato che c’è un limite e non va superato, per la dignità dell’Italia e degli altri paesi che in questo momento attraversano la fase più acuta della crisi. Questo piano è stato elaborato dalla Commissione europea e se viene riempito di ostacoli operativi e di meccanismi che ne condizionano l’efficacia, non serve a nulla. Ho richiamato tutti ad un’assunzione di responsabilità, qui non stiamo scherzando e non possiamo guardare il nostro ombelico nazionale, stiamo offrendo una riposta europea“.
Del resto Conte non ha mai ‘nascosto’ le motivazioni che lo inducono a perseverare in questo difficile vertice: “Bisogna raggiungere un accordo per i cittadini, per la gravità delle conseguenze di questa crisi. Non è più tempo di tergiversare. Capisco che in un quadro così complesso ci siano state incomprensioni, chiamiamole così, ma ora bisogna finalizzare il tutto. Questo piano serve a rilanciare l’Europa e a renderla più competitiva“.
Quindi lo ‘spiraglio di luce’, come annunciato sopra: ”Mi sembra che il clima sia cambiato. Ieri sera, dopo la posizione molto più dura da parte di Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Germania e anche Grecia, c’è stata una svolta. A quel punto abbiamo fatto capire chiaramente che non si può pensare di portare avanti un negoziato al ribasso, ogni giorno c’è un tentativo di abbassare le poste in gioco: su questo siamo inflessibili”.
Max