Certo, davanti alla fame, la miseria e la disperazione, non si dovrebbero mai fare domande, ma darsi da fare: agire. Dare una mano dovrebbe essere l’imperativo che caratterizza l’umanità ma, purtroppo, complice la politica ed il potere, sappiamo che purtroppo non è così. Dunque, davanti a chi soffre, chiunque sia e da ovunque venga, dovremmo aprire i nostri cuori a prescindere.
Questo per ricordare che, accanto ai profughi provenienti dalla guerra in Ucraina, con altrettanta disperazione, da anni, vi sono anche i tanti ‘disperati senza patria’, ammassato fra la Grecia e la Macedonia (parliamo di migliaia di donne, anziani e bambini), vergognosamente ‘dimenticati’ dal mondo. Ma non è questo il momento, tanto meno nostra intenzione, fare polemica: piuttosto, diamoci da fare.
Ad ogni modo in questo momento nel nostro Paese c’è fermento sull’accoglienza diffusa in favore dei profughi ucraini e c’è chi, fra i tanti, è pronto ad accoglierli, come il Consorzio Umana Solidarietà – con sede legale a Palermo e sede operativa a Frosinone – avendo già sottoscritto la convenzione con la Protezione civile nazionale che ha indetto un avviso pubblico al quale ha partecipato lo stesso Consorzio in partenariato con la cooperativa sociale “Filef” e l’associazione di volontariato “Fonte di Ismaele” le quali avranno il compito di gestire i posti di accoglienza nella città di Roma.
Si tratta della prima convenzione sottoscritta con operatività nella regione Lazio, grazie alla quale è in corso un’attività di concertazione sia con gli uffici di Roma Capitale e sia con quelli della Protezione civile regionale, allo scopo di organizzare i primi trasferimenti di ospiti dagli alberghi agli appartamenti già predisposti per l’accoglienza a Roma e in altri Comuni del Lazio, per un totale complessivo di 116 posti, così come di seguito: Roma (con n. 23 posti in Appartamento) e Vallepietra, in provincia di Roma (con n. 25 posti in Appartamento); invece, in provincia di Frosinone, saranno: Alatri (con n. 30 posti in Appartamento), Anagni (con n. 18 posti in Appartamento) e Piglio (con n. 20 posti sempre in Appartamento).
Tale disponibilità di posti appare subito importante e provvidenziale, e soprattutto dimostra che sta partendo il nuovo sistema di accoglienza diffusa per i profughi ucraini in fuga dalla guerra, introdotto dal decreto legge 21/2022 e che fa perno sul coinvolgimento del Terzo settore. Peraltro, secondo le ultime stime, con l’arrivo della stagione turistica, è cresciuta la necessità di spostare i rifugiati accolti nelle strutture alberghiere.
A tal proposito, il presidente del Consorzio Umana Solidarietà, Michele Leone, dichiara: “Ci mettiamo al servizio del Paese per dare risposte ad una grave emergenza umanitaria e partecipiamo con grande interesse alla sperimentazione di una nuova modalità di gestione dell’accoglienza che incentiva la cittadinanza attiva e la promozione dei territori. In tutto questo il terzo settore e nello specifico la cooperazione sociale non poteva che essere tra i protagonisti del nuovo sistema di accoglienza solidale”.
Si ricorda, infine, che il Consorzio Umana Solidarietà, aderente alla Centrale cooperativa Unicoop nazionale ed ispirata ai valori del MCL – Movimento Cristiano Lavoratori già opera a Roma Capitale nella gestione del servizio di supporto ai Tutori Volontari e per l’implementazione dell’affidamento familiare dei Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA).
Complessivamente sono 206 le persone in fuga dalla guerra in Ucraina che saranno accolte in Italia nella rete costruita dal Consorzio Umana Solidarietà: Lazio (n. 116 posti), Campania (n. 20 posti) e Puglia (n. 70 posti).
Max