“Soldatesse, non dovete accorciare le divise: se mostrate il fondoschiena in un ambiente ad alta densità maschile si rischiano fraintendimenti”.
No, non è una frase estrapolata da una delle numerose sexy-comedy del cinema dei Settanta, quando la splendida Edwig Fenech (nella foto), arrivava in caserma sconvolgendo la naja di attori (Banfi, Delle Piane, Carotenuto, D’Angelo, Vitali ecc.) e caratteristi irresistibili (Montanari, Jimmy il Fenomeno, ecc.) ma, incredibile a crederci, è quanto dichiarato da un ‘reale’ Sottufficiale di Corpo del 232º Reggimento Trasmissioni di Avellino. Un’affermazione forte, che ha subito trovato l’eco mediatico, apparendo su diverse ed autorevoli testate giornalistiche nazionali, suscitando ovviamente grande clamore, ma anche indignazione e sconcerto.
Come ribatte attraverso una nota inviata a tutti media nazionali il Sindacato italiano autonomo militare organizzato esercito, ‘S.I.A.M.O. Esercito’, “La sua affermazione sessista e discriminatoria è inaccettabile e non può passare inosservata. Sebbene il T.U.O.M. all’art. 720 co. 3 sancisca che il militare non deve in alcun caso modificare o alterare l’uniforme, le parole che il Sottufficiale di Corpo ha utilizzato per, presumibilmente, ribadire la succitata norma, non solo rivelano una mentalità retrograda, ma anche una mancanza di rispetto per le donne che servono nella sua unità”.
“Inoltre – prosegue Michele Toso, responsabile dell’ufficio stampa del sindacato – in un momento in cui la parità di genere e il rispetto delle diversità sono temi centrali nella società, è deplorevole che esistano ancora persone che non comprendono l’importanza di questi valori. Questa O.S. ritiene che il Comando del Reggimento abbia il dovere di tutelare la dignità e la professionalità di tutti i suoi effettivi, indipendentemente dal genere; pertanto, chiediamo che il Sottufficiale di Corpo si scusi pubblicamente per le sue parole sessiste e discriminatorie e che il Comando del 232° Reggimento Trasmissioni di Avellino introduca tutti gli accorgimenti necessari a garantire un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso per tutte le donne che vi lavorano”.
Infine, concludendo, la nota del sindacato di categoria ‘S.I.A.M.O. Esercito’, invita tutti “a riflettere sulle conseguenze delle dichiarazioni effettuate dal Sottufficiale, al fine di lavorare insieme per creare un mondo in cui le donne possano essere libere di essere sé stesse senza temere di essere giudicate o discriminate. Un evento di questo genere, deve necessariamente portare i Comandanti a tutti i livelli a riflettere sulla responsabilità in capo ad ognuno di loro, al fine di promuovere un ambiente di lavoro rispettoso e inclusivo per tutti i suoi effettivi”.
Quindi il direttivo nazionale, si congeda rinnovando il suo slogan rivolto ai militari: “SIAMO Esercito: la tua scelta, la nostra forza! SIAMO sempre al tuo fianco!”
Max