“Si tratta di interventi che sono solo dei palliativi, per tutelare la salute dei cittadini, le nostre città vanno completamente ripensate”. Alla luce delle ennesime soluzioni temporanee di fermare le auto, o di regolarne la circolazione per targhe (vedi Milano e Roma), il Direttore dell’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Cnr, Nicola Pirrone, storce il naso: “L’Italia spiega Pirrone allAdnKronos – si ritrova oggi ad affrontare un allarme smog che è conseguenza di problemi decennali, ma non affina mai veramente le armi per combattere strutturalmente l’inquinamento atmosferico”. Anche perché, va ricordato, lo smog uccide: “è la prima causa di mortalità” ed ora “dopo circa due mesi che non piove, ora scatta l’allarme. E in atto un combinato disposto che sta provocando un ennesimo picco di smog: centri città sovraffollati di uffici e servizi, riscaldamento in luoghi pubblici senza controllo e nelle case alimentato ancora con combustibile fossile, cui si somma un trasporto pubblico locale inefficiente sia per numero di corse che per qualità di carburante”. Dunque è questa la base da cui “bisogna ripartire”, suggerisce il ricercatore Cnr, facendo appello ad una “policy di governo coraggiosa e di lungo periodo”. Per gradi, tra i vari step da seguire “alleggerire i centri delle metropoli spostando gli uffici ed i servizi nelle periferie. In questo modo si allenta la morsa del traffico degli impiegati che si devono recare al lavoro e dei cittadini che vanno negli uffici pubblici. Insomma, c’è una concentrazione di traffico sulla stessa area”. Di contro però, osserva ancora Pirrone: “bisognaintervenire sul trasporto pubblico con mezzi efficienti, alimentati elettricamenteda fonti rinnovabili”. Poi: “controllare il riscaldamento pubblico e dei condomini. Bisogna abbattere gli sprechi del riscaldamento che oggi va ’a palla’ negli uffici, con grande spreco di risorse per giunta inquinanti”. Stesse modalità anche per quel che riguarda i privati dove “rileviamo un uso ’smodato’ di pellet, un’impennata di biomasse senza nessun controllo da parte delle autorità locali”. A tal proposito, aggiunge l’esperto del Cnr “ho sentito solo parole ma ho visto pochissime azioni: poche città, come Bolzano ad esempio, hanno assunto iniziative individuali. Perché domanda – non si fa nulla per incentivare sistemi di riscaldamento condominiali alimentati a solare? Non si fa nulla o molto poco nelle città italianeper arginare l’avanzata dello smog”, e dire che esiste una direttiva europea in materia che risale al 2002ed è stata recepita dai Paesi Ue nel 2004, mentre da noi è ancora troppo spesso lettera morta”. Non ci sono alternative, se non quella di “far sedere intorno ad un tavolo i manager della ricerca, i tecnici dei ministeri preposti ed i responsabili degli enti locali per avviare un piano strutturale con investimenti a lungo termine. Una soluzione per affrontare e risolvere problemi vecchi di decenni e avviare un processo virtuoso che porterebbe anche maggiore occupazione e sviluppo economico. Spero che questo importante allarme smog spinga il Governo a lanciare un Piano anti-inquinamento di lunga visione, un piano seriosulle infrastrutture e sulla governance delle città.Le soluzione ci sono dice ancora Pirrone – Capisco che nella Legge di Stabilità ci siano interventi per tante emergenze, ma lo smog fa lievitare anche i costi della sanità per le cure e le terapie che ne conseguono mentre, con un progetto coraggioso, con scelte forse impopolari all’inizio, potremmo usare questi soldi per far crescere un’economia circolare che porterebbe benefici a tutti”.
M.