Flusso bivalente nel mercato settoriale legato agli smartphone: le vendite, stando agli ultimi dati che emergono, continuano a diminuire. Con una eccezione: le aziende cinesi crescono. E, questo, nonostante i recenti problemi legati a Huawuei ed alle controversie con il governo degli Stati Uniti.
Il drastico percorso in picchiata dei dati relativi alle vendite degli smartphone che, come visto in questo ultimo è stato già di per sé piuttosto evidente, nel primo trimestre del 2019 sembra non solo dare conferma agli allarmanti dati di crollo di vendite, ma acuire il problema segnalando il progressivo aumento di questo trend negativo.
Smartphone: calo di vendite, tranne che per le aziende cinesi
Dunque pare che, nonostante si tratti dell’apparato tecnologico forse più amato attualmente dai cittadini di tutto il mondo, gli smartphone stiano soffrendo di una emorragia di vendite: che non implicano una riduzione dei consensi, ma, forse, inducono a riflessioni importanti in quelli che sono gli equilibri tra costi, efficacia e appetibilità. Se le vendite sono in calo in tutto il globo, ci sono però come detto delle importanti eccezioni. Aziende che fanno registrare numeri di vendita in crescita, e inoltre anche più alti rispetto a quello dell’anno scorso. Si parla di circa il 45% di aumento di vendite.
Nel dettaglio ecco alcuni numeri: Samsung scende dai 78,5 milioni di smartphone venduti a 71,6; Apple da 54 a 44. Oppo e Vivo sono in quarta e quinta posizione e passano rispettivamente da 7,3 e 6,1 a 7,9 e 7,3 milioni di smartphone venduti. Invece, il primato della crescita spetta alla cinese Huawei: solo un anno fa il gigante di Shenzhen era sotto Cupertino con 40 milioni di smartphone venduti, ma nel primo trimestre di quest’anno è balzato al secondo posto con 58 milioni realizzando una crescita dal 44,5%.
Si tratta, nello specifico, dei dati trimestrali ufficializzati dall’azienda Gartner e relativi al primo trimestre del 2019: sono stati venduti complessivamente 373 milioni di smartphone in tutto il mondo, che secondo le stime rappresenta un drastico calo del 2,7%.