SMANTELLATO L’INDEGNO BUSINESS LEGATO AI BABY CALCIATORI AFRICANI: DUE ARRESTI

E’ l’altra faccia dell’immigrazione clandestina, forse ancora più odiosa di quella più nota dei barconi. Perché in questo caso gli interessi economici ruotano intorno ai baby talenti ‘importati’ dall’Africa. E’ quanto emerso dalle rigorose indagini condotte dalla Polizia di Stato di Prato, che hanno permesso di accertare che la finalità dell’ingresso illegale dei cittadini di origine africana, era strettamente a quella di far giocare i ragazzi in squadre di calcio italiane e europee, ovviamente in violazione delle norme FIFA che ne consentono il tesseramento. Oltretutto, l’operazione ha anche rintracciato interessi economici inerenti l’alterazione dei risultati di partite di calcio. Lo rivela la Squadra Mobile, che ha a raccolto le prove di tali modalità attraverso lo studio di ben undici partite tra Lega Pro, Categoria Eccellenza Toscana, Campionato Regionale Toscano di Promozione. Al momento sono quattro le misure cautelari eseguite dagli agenti, e numerose le perquisizioni per immigrazione clandestina, falso documentale e favoreggiamento reale a carico di persone legate al mondo del calcio. Destinatari delle misure cautelari, i presidenti delle squadre calcistiche del Prato e della Sestese (Firenze), un procuratore sportivo, e una donna di origine ivoriana. Le perquisizioni, dodici, sono state eseguite anche nei confronti di arbitri di calcio, presidenti, segretari e direttori sportivi di altre società di calcio. L’operazione della Squadra Mobile di Prato, ha inoltre prodotto undici informazioni di garanzia per l’alterazione dei risultati delle partite, tra cui molti giovani giocatori di calcio delle serie dilettantistiche. E’ stata poi disposta l’acquisizione di documentazione presso due squadre di serie A, una di serie B e una di Lega Pro. Sono interessate dall’operazione di Polizia le province di Prato, Firenze, Rimini, Pistoia, Siena, Pisa, Perugia, Arezzo.
M.