Si è conclusa oggi l’importante inchiesta della Polizia di Brescia che ha portato a smantellare una pericolosa rete terroristica nel nostro Paese. Gli arrestati sono 3 persone, due albanesi, il primo residente a Torino e il secondo in Albania, e un giovane italiano di origini marocchine inserito nella lista dei 65 foreign fighters italiani. Oltre agli arrestati sono in corso anche delle perquisizioni in diverse regioni italiane come, Lombardia, Piemonte e Toscana. I capi d’accusa nei confronti degli arrestati sono reato di arruolamento con finalità di terrorismo per i due albanesi e per l’italiano di origini marocchine è accusato di avere diffuso con internet il documento dell’Isis tradotto in italiano come dichiara il procuratore di Brescia, Tommaso Buonanno, “il primo documento di propaganda – ha scritto in italiano”. Le indagini sono iniziate nel settembre 2013, la Digos indaga sul giovane marocchino residente a Brescia che era partito per la Siria, ma prima di giungere a destinazione è giunto in Albania. Gli albanesi sono dei fiancheggiatori, significa che sono entrati in comunicazione, tramite il web o via telefono con alcuni combattenti dell’Isis ed avevano un ruolo di collaboratori nel reclutamento di nuovi combattenti. Il procuratore di Brescia ha dichiarato durante una conferenza stampa, che i reclutatori avevano già individuato un giovane italiano di origini tunisine residente a Como, che ora è stato sottoposto a sorveglianza e sospesi i suoi documenti per l’espatrio.