Unarea quella definita Terra dei fuochi che, a ragione, continua ad essere attentamente monitorata dalle forze dellordine. Perché, nonostante lamplificato scempio ecologico (e purtroppo letale per le popolazioni interessate), a quanto pare persistono sacche di infame criminalità che continuano a trarre interessi economici da questa ripugnante condotta. Cè però purtroppo da segnalare che, oltre ai loschi traffici della malavita, a rendere velenosa la terre comprese fra Napoli e Caserta, concorrono anche gli smaltimenti illeciti di moltissime delle fabbriche e laboratori siti nella cosiddetta zona industriale. Ed oggi a seguito dei controlli effettuati dai Carabinieri per la tutela dell’ambiente e dei lavoratori, sono state setacciate fabbriche, attività tessili, aziende di abbigliamento, autolavaggi, carrozzerie e depositi di carburante. Ebbene, pur consapevoli di lavorare in un contesto per lappunto sensibile a controlli ed ispezioni, molti di questi imprenditori hanno mostrato totale noncuranza nei confronti della legge e dellambiente. I carabinieri hanno così appurato reati come losmaltimento illecito di rifiuti, lo sfruttamento del lavoro nero, l’abusivismo edilizio e la violazione della normativa in materia di sicurezza sul lavoro. I controlli hanno comportato la denuncia di 117 personee, oltre a quelle direttamente sequestrate, la sospensione di ben 76 attività. Una realtà che lascia davvero senza parole
M.