Siti web che trasmettono Sky gratis finiscono Ko.
Un significativo successo, all’interno di una vera e propria guerra: quella della tutela dei copyright e dei diritti di trasmissione degli eventi televisivi a pagamento, specialmente partite di calcio, che vengono “rubate” dai siti pirata.
Ma da qualche tempo, la pirateria ha vita dura. Lo spiega il numero uno della Lega calcio italiana, De Siervo.
Siti web Sky gratis pirata e IPTV chiusi: De Siervo spiega come si é arrivati allo stop per 114 Networks
Cosa succede? Quale novità c’è all’orizzonte? Semplice. Tanti network pirata sono stato messo KO, chiusi. Ecco come.
Uno dei temi che ha visto di recente molto ok impegnata la Lega calcio prima di questo inizio di stagione, è stato, su input anche dei grandi network che di fatto finanziano il calcio italiano e cioè Sky e Dazn (il cui recente accordo in questi giorni ha semplificato la vita degli utenti), quello riguardante la pirateria.
obiettivo, impedire che questi siti riescano a continuare a garantire la visione delle partite di calcio.
Non ne hanno i diritti, non possono farlo. Alla luce del grande successo delle IPTV, tuttavia, è stato necessario un grande impegno generale.
A rilasciare alcune dichiarazioni su questa delicata tematica è De Siervo l’ad della Lega.
“Le operazioni di contrasto alla pirateria messe a segno negli ultimi mesi dalle forze dell’ordine raccolgono il nostro applauso e ringraziamento”.
Tuttavia, dice “è necessario che le attività di sensibilizzazione che abbiamo posto in essere e che continueremo a fare siano affiancate da questo grande lavoro di oscuramento di siti illegali svolto dalla Guardia di Finanza”
De Siervo è chiarissimo poi sui recenti successi che hanno portato a oscurare molti network illegali.
“La Lega Serie A esprime la massima soddisfazione per l’operazione Free Football’, portata a termine dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Brescia congiuntamente al Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza di Roma, che ha portato alla chiusura di 114 siti internet che diffondevano illegalmente contenuti “pirata” incentrati perlopiù sulla trasmissione di partite di calcio”.