Manifestazione di grande impatto e di grande seguito a Napoli, a seguito del rinnovato allarme sulla violenza dopo i tragici recenti fatti di sangue che hanno portato al drammatico ferimento di una bambina di quattro anni. Parte lincontro collettivo anti violenza che ha preso il nome di DisarmiAmo Napoli, un vero e proprio sit-in da parte di tutti coloro i quali hanno deciso di schierarsi apertamente, mettendoci la faccia, contro la camorra e protestare così in modo diretto e energico, appunto, a seguito del gravissimo ferimento della piccola bimba.
Sit-in anti Violenza: ecco DisarmiAmo Napoli. A rischio la vita della piccola Noemi, quattro anni
Solo quattro anni, ed è stata al centro, suo malgrado, dellennesimo fatto di sangue legato alla malavita a Napoli. Ecco perchè la corposa parte della città partenopea che si schiera contro queste dinamiche ha aderito al progetto DisarmiAmo: centinaia di persone in piazza per gridere un forte No alla camorra ed alla violenza. Intanto, per quanto riguarda la piccola, sono ore di attesa spasmodica e drammatica: le condizioni di Noemi, la bimba di 4 anni colpita dalla sparatoria, sono decisamente gravi. La piccola, nel pomeriggio di Venerdì, si è trovata suo malgrado al centro di una sparatoria in pieno centro quando si trovava assieme alla nonna. Il proiettile le provocato la perforazione dei polmoni, riducendola in gravissime condizioni. La collettività ha preso questo ennesimo caso come lultimo da cui il traboccante vaso del disgusto è andato troppo oltre, abbastanza da rompersi. Ecco perchè si dice ’No’ alla violenza, per rispondere alla camorra: in centinaia sono scesi in piazza per la manifestazione ’DisarmiAmo Napoli’, iniziata da Piazza Nazionale, luogo della sparatoria organizzato dalla rete ’Un popolo in cammino’ e vi hanno partecipato diversi familiari di vittime innocenti di camorra. Alla manifestazione hanno preso parte sia la vittima, un minorenne, di una baby gang di via Foria nel dicembre 2017 e sia un ragazzo, figlio di un boss camorrista che si è dissociato dalla famiglia rivolgendo un accorato appello a tutti quanti gli altri, in primis i figli di camorristi di modo che si possano a loro volta dissociare da questo genere di vita e di realtà per costruirsi poi un avvenire migliore.