“Abbiamo la prova che la settimana scorsa sono state utilizzate armi chimiche in Siria da parte del regime”: il presidente francese Emmanuel Macron sembra non avere dubbi su quanto successo nella città siriana di Duma lo scorso 7 aprile, quando in seguito a un attacco delle forze di Damasco sono morte almeno 70 persone e altre 500 sono rimaste intossicate. Ma da Washington la Casa Bianca e il Pentagono sembrano ora prendere tempo sullipotesi di una risposta militare. “Nessuna decisione definitiva e stata ancora presa”, afferma la portavoce presidenziale Sarah Sanders al termine della riunione del Consiglio nazionale per la sicurezza, sottolineando come si continuino ad esaminare le informazioni fornite dagli 007 sul campo. “Crediamo che ci sia stato un attacco chimico, ma stiamo ancora cercando le prove concrete”, spiega a sua volta al Congresso lex generale James Mattis, segretario alla Difesa.