Aerei da combattimento, bombardieri e missili Tomahawk lanciati dalle navi hanno colpito nel corso della notte obiettivi nel nord della Siria. Gli Usa non hanno in nessun modo informato la Siria sui raid aerei e non hanno chiesto in alcun modo il permesso per gli attacchi: così la portavoce del Dipartimento di Stato americano, Jennifer Psaki.Circa 120 miliziani jihadisti e qaedisti sono stati uccisi nei raid aerei condotti in Siria dalla coalizione guidata dagli Stati Uniti. Lo riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), che fornisce un bilancio complessivo delle vittime della Jabhat an Nusra, ala qaedista siriana, e dello Stato Islamico. “Le forze militari Usa e delle Nazioni partner stanno conducendo azioni militari contro terroristi dell’Isis in Siria”, ha reso noto il portavoce del Pentagono, ammiraglio John Kirby, aggiungendo che “poiché le operazioni sono in corso non siamo al momento in posizione di fornire altri dettagli”. Tuttavia, altre fonti della difesa Usa hanno affermato che le “nazioni partner” che partecipano “in pieno” sono l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, la Giordania e il Baherein. Alla coalizione si aggiungerà presto la Gran Bretagna. Il governo britannico è infatti pronto a compiere raid aerei in Iraq contro i jihadisti dell’Isis. E’ quanto rivela il Daily Telegraph, che cita fonti all’interno del ministero della Difesa. Secondo il giornale, il premier David Cameron dovrebbe annunciare la partecipazione britannica nel corso della Assemblea generale dell’Onu a New York. Fonti del partito conservatore affermano inoltre che il premier convocherà il Parlamento questa settimana per approvare l’intervento militare. I raid Usa contro le postazioni jihadiste sono stati avviati per prevenire “un imminente attacco contro gli Usa e gli interessi occidentali” pianificato da veterani di al Qaida, altresì conosciuti come il gruppo ’Khorasan’. Lo riferisce il comando centrale americano (Centcom) citato dalla Bbc.