(Adnkronos) – C’è “l’esigenza di un’azione comune, strutturata e incisiva volta ad aiutare i nostri ragazzi a superare la situazione di disorientamento, insofferenza e disagio che stanno vivendo in questo momento storico”. Lo afferma Mario Conte, sindaco di Treviso, in una lettera ai ministri del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Elvira Calderone, dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, dell’Università e Ricerca Anna Maria Bernini, della Cultura Gennaro Sangiuliano, della Salute Orazio Schillaci, dello Sport Andrea Abodi, della Famiglia Eugenia Maria Roccella e delle Riforme Maria Elisabetta Alberti Casellati, lanciando un appello “alla condivisione di tutte quelle proposte utili a dar vita a riforme organiche che finalmente diano ai nostri ragazzi gli strumenti migliori per crescere e coltivare le proprie ambizioni e aspirazioni”.
“Nella mia esperienza da sindaco di Treviso ho avuto modo di trascorrere un considerevole numero di ore tra i tanti gruppi di giovani e adolescenti che frequentano la città, soprattutto nel weekend: ho assistito a gravi episodi di maleducazione ed emulazione dei contenuti ‘virali’ sui social ma anche alla loro timidezza, all’inquietudine, al loro bisogno di essere ascoltati e compresi – sottolinea Conte – Una realtà, questa, comune ai medi e grandi centri del nostro Paese”. Secondo il primo cittadino “sarebbe facile attribuire le colpe di questa condizione alle famiglie, alla scuola, alle istituzioni che non creano le condizioni adeguate, all’imperversare di internet, dei social network e delle chat. Tuttavia, ritengo che l’unica vera mancanza sia quella di un modello sociale positivo”.
“Quando i ragazzi vengono lasciati soli trovano conforto nelle cose che li fanno sentire apprezzati nei rispettivi microcosmi, siano essi reali o digitali – prosegue il sindaco – L’assiduo utilizzo dei social comporta infatti uno spostamento degli obiettivi, contribuendo a privilegiare l’aumento dei followers sulle varie piattaforme o la possibilità di diventare ‘personaggi’ rispetto ad un percorso brillante nello studio, nello sport, nel volontariato, nella musica o nella cultura. Si sta radicando una vera e propria attitudine alla trasgressione, al mancato rispetto delle regole e all’esuberanza per inseguire le ‘tendenze’ stabilite dagli algoritmi”.
“Spesso nelle nostre città vengono invocati dispiegamenti di forze da parte di Polizia di Stato, Carabinieri e Vigili urbani per far fronte alle intemperanze di alcuni adolescenti – osserva il primo cittadino di Treviso – Dobbiamo chiederci tuttavia se non sia troppo tardi quando intervengono le divise per prevenire se non addirittura reprimere queste condotte che, purtroppo, talvolta sfociano nell’illecito. Altre volte comportamenti azzardati danno origine a conseguenze irreversibili”. Secondo il primo cittadino è “fondamentale dare continuità all’attività sportiva, attraverso un sistema di contributi statali che possa portare tecnici qualificati o la possibilità di istituire polisportive scolastiche che partecipano ai campionati organizzati dalle varie federazioni”. La scuola “deve poter ampliare la sua offerta in un’ottica extra scolastica” e “ritengo inoltre che sia fondamentale intervenire supportando le famiglie nella crescita dei bambini: è noto come le esperienze nella fascia d’età 0-6 siano fondamentali per la crescita della persona e per il futuro dei nostri giovani”, prosegue.
“Lo Stato, gli Enti Locali, le istituzioni devono lavorare insieme per contribuire a creare un nuovo modello di ispirazione per i giovani d’oggi, affinché capiscano che la chiave per l’affermazione di sé e per la realizzazione è da ricercarsi nel sacrificio, nell’abnegazione e nella curiosità”, osserva Conte.
Per il sindaco “è prioritario un impegno serio da parte del governo a fornire al corpo docente una formazione specifica per far fronte alla crescita dei ragazzi, sin dalle scuole elementari. Con il Patto di Treviso, nell’ultimo anno la nostra città ha creato un osservatorio per la disciplina dei rapporti tra informazione e infanzia, sottolineando l’importanza di un utilizzo corretto delle nuove piattaforme da parte dei minori. Il progetto è nato dallo studio e dalla proposta di aggiornamento della Carta di Treviso in collaborazione con Telefono Azzurro. Ed è proprio partendo da questo osservatorio che Treviso si propone ad essere un laboratorio per un nuovo modello sociale”.