È atterrata a Ciampino con una lunga veste verde e la mascherina a coprirle il viso. Quando l’ha abbassata il suo sorriso ha ricordato il suo volto sereno e sorridente, che per 18 mesi è apparso sui giornali e social accompagnato dall’appello di lasciarla libera. Silvia Romano ha fatto il suo ritorno in Italia dopo il rapimento durato un anno e mezzo in Kenya.
Un periodo lunghissimo durante il quale si sono susseguite notizie frammentarie e voci discordanti. A spazzarle via l’arrivo della giovane volontaria, che dopo aver salutato il premier Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio si è lasciata andare ad un lungo abbraccio con i familiari lì ad attenderla. “Sono serena e durante il sequestro sono stata trattata sempre bene”, ha raccontato Silvia, che con i pm ha ricostruito i mesi della sua prigionia.
Sono bastate poche immagini per mettere in agitazione il web, che ha subito decretato il verdetto: “Silvia Romano è incinta”. Un’affermazione figlia di un gesto: quello della volontaria che scesa dall’aereo ha poggiato la sua mano sulla pancia. “Si è anche sposata”, è stato detto con convinzione.
Teorie che al momento non trovano riscontro con la realtà, tanto che la stessa Silvia Romano ha smentito ogni possibile relazione con i suoi carcerieri: “Non c’è stato alcun matrimonio né relazione, solo rispetto”, ha raccontato la giovane che ha ripercorso le tappe della sua conversione all’Islam: “spontanea e non forzata. In questi mesi mi è stato messo a disposizione un Corano e grazie ai miei carcerieri ho imparato anche un po’ di arabo. Loro mi hanno spiegato le loro ragioni e la loro cultura. Il mio processo di riconversione è stato lento in questi mesi”, ha spiegato ai pm.