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Sileri: “Stiamo uscendo dalla pandemia, perché la variante Omicron è il canto del cigno di questo virus”

E’ verosimile che la variante Omicron sia oltre il 50-60% di tutto il virus che in questo momento circola nel nostro Paese. Per modalità di diffusione, perché contagia cinque volte tanto la Delta e la Delta plus, che erano le varianti precedentemente circolanti, capiamo bene che in una, massimo due settimane Omicron prenderà il sopravvento sulla popolazione positiva: questa sarà la variante con la quale dovremo confrontarci nelle prossime settimane”, dice.

E quanto affermato dal sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri il quale, intervenendo ai microfoni di Sky Tg24, ha ipotizzato di qui a poco  fino a “100mila casi al giorno nel Paese”.

Sileri: “E’ chiaro che sarà necessaria una revisione della quarantena, ma non credo sia questo il momento”

Tuttavia anche il sottosegretario è d’accordo con quanto si sta affermando in queste ultime ore: ”E’ chiaro che sarà necessaria una revisione della quarantena, ma non credo sia questo il momento per rivederla perché oggi circola sia la variante Omicron che la Delta, che è quella poi prevalentemente responsabile delle persone ricoverate in terapia intensiva“.

Sileri: “Occorre prima esser certi che la Delta, moto più aggressiva,  lasci spazio alla Omicron”

Come spiega Sileri, “Secondo le regole attuali, va in quarantena chi – anche se vaccinato – ha un contatto con positivo. Credo che sia auspicabile una variazione della quarantena, ma probabilmente ad un paio di settimane da oggi: tra 10 o 15 giorni, ma non adesso perché si rischia di ridurre la quarantena di persone vaccinate, perché è su queste che andrebbe ridotta, che non hanno la variante Omicron ma la Delta, che in questo momento sta dando i maggiori problemi nel senso che la maggior parte dei ricoveri e dei decessi che abbiamo sono ancora legati alla Delta”.

Sileri: “Per nuove variazioni prima aspettiamo il parere della struttura scientifica”

Dunque, prosegue i sottosegretario, ”Quando la Omicron avrà preso il sopravvento sulla variante Delta verosimilmente anche i rischi saranno, per due ragioni, inferiori. Primo, perché si tratta di una variante più diffusiva ma probabilmente, anche se aspettiamo dati certi, meno cattiva. Secondo, probabilmente è meno patogena perché agisce su una popolazione prevalentemente vaccinata. Quindi è chiaro che una revisione sarà necessaria, ma è sulla tempistica e l’immediatezza che aspetterei qualche dato conclusivo in più. E in ogni caso aspetterei un parere della struttura scientifica alla quale ci affidiamo”.

Sileri: “Stiamo uscendo dalla pandemia, perché questa variante Omicron è il canto del cigno di questo virus”

Tuttavia, prova anche a dare anche messaggi positivi il sottosegretario, spiegando che ”Stiamo uscendo dalla pandemia, perché verosimilmente questa variante Omicron è il canto del cigno di questo virus. Aspettiamo di capire esattamente come realmente si comporta, lavoriamo sulla quarantena, riduciamola, come già per altro si fa per coloro che sono vaccinati, vediamo di quanto ridurla e a chi, e liberiamo magari le persone con un test diagnostico”.

Sileri: “Confermo che dal 10 gennaio si tornerà certamente a scuola in presenza”

Riguardo al tema della scuola, precisa Sileri, “Confermo che dal 10 gennaio si tornerà certamente a scuola in presenza. Qualche giorno fa mi è stato chiesto se vedevo per l’Italia dati come quelli del Regno Unito, con 100mila contagi al giorno, ed ho risposto che è verosimile si possa arrivare a quei numeri. Mi hanno chiesto se le vacanze natalizie debbano essere prolungate, ed ho risposto che con 100mila contagi, se non tutti non vanno in ospedale, e parlo di persone solo positive, senza sovraccarico di ricoveri e terapie intensive, non vedo come un grande problema il ritorno della didattica in presenza“.

Sileri: “Per fermare la scuola dovremmo aver prima cambiato i colori delle regioni e saturato gli ospedali…”

Insomma, stigmatizza il sottosegretario alla Salute, ”Per la scuola non vedo un grosso problema. Se si hanno 100 mila contagi al giorno che, invece, diventano ricoveri in ospedale, sovraccaricando le terapie intensive, credo che la scuola sarebbe l’ultimo, francamente, dei problemi, perché a quel punto ci troveremmo con cambiamenti di colore oltre l’arancione e con delle chiusure più importanti”.

Max