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“Siamo in guerra con l’Occidente” afferma Shoigu, ma il Cremlino ‘stempera: “Nessuna decisione”

Che Mosca si stia preparando ad una escalation in merito al conflitto in Ucraina, oltre che la nuova legge varata ieri dalla Duma in tema di ‘corte marziale’ per chi rifugge l’arruolamento (che prosegue indiscriminatamente), anche la notizia giunta oggi secondo cui non vi sarebbero più posti disponibili per tutti i voli in uscita dalla Russia. 

Shoigu: “Oggi non siamo tanto in guerra con l’Ucraina e l’esercito ucraino quanto con l’Occidente collettivo”

Ma non solo, la conferma è giunta proprio da Sergey Shoigu, ministro russo della Difesa il quale, nel corso di un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa russa ‘Tass’, ha affermato che “Oggi non siamo tanto in guerra con l’Ucraina e l’esercito ucraino quanto con l’Occidente collettivo“. Ecco, particolare colto da tutti, per la prima volta, dall’invasione dell’Ucraina, dal Cremlino per la prima volta non è stato usato il termineoperazione speciale“, ma “guerra”.

Shoigu: “L’esercito ucraino sta usando le armi inviate dai paesi occidentali, quindi siano in guerra contro l’Occidente”

A motivare la sua affermazione, il ministro ha spiegato che, avendo esaurito gli armamenti di fabbricazione sovietica, ora le truppe ucraine stanno usando quelle inviate loro dai paesi occidentali, quindi, ha replicato Shoigu, “A questo punto siamo veramente in guerra con l’Occidente collettivo, con la Nato o, vice versa, con la Nato e l’Occidente collettivo“. Inoltre, ha tenuto a specificare il ministro, “Non ci riferiamo solo alle armi che vengono inviate in grandi quantità. Naturalmente troviamo modi di contrastarle. Abbiamo in mente, i sistemi occidentali esistenti: i sistemi di comunicazione, i sistemi per processare le informazioni, i sistemi di ricognizione e l’intelligence satellitare“.

Ma Peskov smentisce: “Non è stata presa nessuna decisione a questo riguardo”

Affermazioni pesanti quelle del ministro, che evidentemente anche al Cremlino non son piaciute o, almeno, sono forse state giudicate troppo ‘tempestive’. Fatto è che, poco dopo, è intervenuto il portavoce ufficiale per spiegare che, attualmente, lo status iniziale dell’operazione militare speciale non è stato affatto cambiato, e che non si è nemmeno discusso in merito. Come ha infatti tenuto a ribadire anche oggi ai media Peskov (nella foto), “Non è stata presa nessuna decisione a questo riguardo“.

Max