SIAMO DISPOSTI A DIALOGARE SULLE CAMERE MA NON SUL GOVERNO. TORNARE AL VOTO? NON CI FA PAURA

“Non contempliamo alcuna ipotesi di governo istituzionale o di governo di tutti. Il 4 marzo gli italiani hanno votato un candidato premier, una squadra di governo e un programma. Mi sarei aspettato da tutte le forze politiche un contatto su dei temi. E invece vedo forze politiche discutere al loro interno dei loro problemi, e questo è un rammarico. Chi vuole mettersi al lavoro per l’Italia si faccia avanti. Non c’è da fare alleanze, c’è da mettere sul piatto le questioni da risolvere. Non siamo disponibili a immaginare una squadra di governo o un governo diverso da quello che la volontà popolare ha espresso”. Parlando davanti ai giornalisti dalla sede della Stampa estera della Capitale, Luigi Di Maio tiene subito a bocciare l’idea di un governo istituzionale piuttosto, afferma, meglio tornare subito alle urne: “Se le forze politiche non hanno compreso il segnale, forse stanno chiedendo di tornare a votare? – domanda il leader pentastellato – Questo non ci spaventa. Se ne hanno bisogno, gli italiani saranno ben lieti. Chiedo responsabilità a tutte le forze politiche – aggiunge Di Maio – perché debito, precarietà, disoccupazione non aspettano le liti di partito. La parola chiave è responsabilità: Diteci cosa volete fare per gli italiani, non per il vostro partito. Non sto ispirando cambi di casacca, ci mancherebbe altro – tiene subito a sottolineare il candidato premier – Io credo però fermamente nella democrazia parlamentare. E’ giusto che le forze politiche si concentrino sugli atti da approvare. Siamo disponibili al dialogo sulle presidenze delle Camere ma non in ottica di governo. Le elezioni del 4 marzo – osserva poi – sono state uno schiaffo al vecchio modo di fare politica. Gli italiani hanno dato un grande segnale e va accolto. E’ stato un voto post-ideologico. Un voto su un programma che non è mai stato estremista. Sfido chiunque a dimostrare che avevamo una proposta estremista”. Quindi Di Maio, visto il contesto che lo ospita, non trascura certo la politica estera, la cui linea del M5s “non tende a isolare l’Italia: con il M5S al governo l’Italia sarà un Paese che avrà solidi rapporti con gli altri Paesi- ribadisce Di Maio – L’Italia con noi resterà nell’Unione Europea, nella Nato, con l’ambizione di cambiare le cose che non vanno. Non vogliamo avere nulla a che fare con i partiti estremisti europei”. Poi commentando quanto affermato recentemente dal ministro dell’Economia, il leader pentastellato afferma “Credo sia stato molto irresponsabile oggi il ministro Padoan a trascinare le questioni tra l’Italia e Bruxelles all’interno del dibattito politico, è stata quasi una provocazione, come se prima di andare all’opposizione volesse avvelenare i pozzi dicendo a Bruxelles che c’è instabilità. In questo momento dobbiamo essere tutti responsabili”.
M.