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    Si può uscire da una condizione di solitudine? Lo abbiamo chiesto alla Dottoressa Danyla De Vincentiis

    Iniziamo la settimana parlando di solitudine. Lo spunto nasce dall’intervento della Dottoressa Danyla De Vincentiis che ai microfoni di Radio Roma, all’interno della trasmissione “A casa di Amici” condotta da Giulia Capobianco, ha approfondito il tema evidenziando le differenze tra solitudine e malinconia.

    Ma cosa significa solitudine? Come spiega la Parent Coach: “Esistono due tipi di solitudine: una esteriore, che è quella che noi andiamo a cercare quando desideriamo il giusto raccoglimento per riflettere e stare da soli con noi stessi, oppure quella che un altro ci fa vivere, in particolare, chi non vuole stare con noi. L’altra, è quella che si definisce interiore: quando noi, anche stando in mezzo a tanta gente, ci sentiamo soli, soprattutto quando siamo insieme a persone care o vicine”.

    E parlando della differenza tra solitudine e malinconia l’esperta spiega: “La solitudine è una condizione mentale. Se ci accorgiamo che per molto tempo non riusciamo a trovare il giusto spazio in nessun contesto – che sia a casa, a lavoro, tra amici o da soli – […], questo è il campanello d’allarme da tenere in considerazione per evitare che la solitudine sfoci in patologie gravi”.

    E per uscire da una condizione di solitudine?Dobbiamo capire innanzi tutto, di che tipo di solitudine stiamo parlando. Se parliamo di quella che ci porta a stare soli al mondo, in maniera estrema, chiaramente bisogna capire che non è affatto sanoLa nostra sanità mentale è in relazione con l’altro, per cui è tramite la ricerca delle relazioni autentiche, sviluppate con altre persone, ad insegnarci a gestire la solitudine e i tempi della solitudine stessa”.