“Il solo requisito necessario a richiedere l’accesso alle linee di credito del Mes, sarà che gli Stati membri dell’area euro che richiedono sostegno si impegnino a utilizzare queste linee di credito per sostenere il finanziamento interno dei costi diretti e indiretti sanitari, di cura e di prevenzione dovuti alla crisi della Covid-19. Questo impegno sarà dettagliato sulla base di un Piano di risposta alla pandemia individuale, preparato sulla base di un modello, per qualsiasi strumento utilizzato nell’ambito del Pandemic Crisis Support”.
Puntuale, come da previsioni (anche se ‘qualcuno’ era convinto del contrario), i ministri delle Finanze dell’Eurozona hanno trovato l’accordo in merito alle linee di credito anti pandemia da coronavirus del Mes.
Come spiegano da Bruxelles, che ha fatto ‘rimbalzare’ la notizia, le richieste per accedere all’utilizzo delle linee di credito, “potranno essere fatte fino al 31 dicembre 2022“.
I prestiti, ha spiegato Klaus Regling, direttore del Mes, avranno una durata media di “10 anni” e, per quanto riguarda il costo (in virtù degli alti rating ed i bassi costi), sarà “marginalmente sopra lo zero”.
Dal canto suo Mario Centeno, presidente dell’Eurogruppo, ha sottolineato che è “importante” rimarcare come, “intorno a questo strumento non c’è alcuno stigma. E’ disponibile per tutti i Paesi” ha quindi aggiunto, in quanto “le condizioni di accesso sono standardizzate e, soprattutto, non c’è nessun tipo di Troika per la sorveglianza dopo l’accesso…”.
Non è però chiaro a cosa andrebbero incontro quei paesi che alla scadenza del decimo anno dal prestito, dovessero trovarsi ancora in evidente difficoltà economica. Mica per niente, ma vista la situazione italiana, tra debito pubblico e deficit…
Max