Ismail Mesinovic, quattro anni ancora da compiere, è figlio di Lidia e Ismar Mesinovic. La madre brasiliana residente a Belluno, conta i giorni per riabbracciare il suo bambino portatogli via dal padre. Luomo le disse che avrebbe portato loro figlio in Bosnia dai nonni paterni e che ci sarebbe rimasto solo qualche giorno. Purtroppo i piani non erano questi, Ismar aveva già progettato da giorni, forse mesi, quella partenza verso la guerra a combattere per Al-Bagdadh. Si guadagnava da vivere facendo limbianchino, ma in lui cera questo sentimento guerriero che lo spinse a voler diventare un miliziano dellIsis e decise che suo figlio doveva avere lo stesso destino. Il piccolo Ismail dai nonni, in Bosnia, non ci è mai arrivato ma era con suo padre che laveva portato con lui, nella sanguinaria Siria dove però luomo perse la vita il 4 gennaio scorso in uno scontro a fuoco. La madre, che si strugge ogni giorno di più sembra aver avuto un bagliore di speranza, poiché ha riconosciuto il suo bambino in una foto diffusa sui siti della Jihad ed afferma Quando ho visto quella foto ho sentito il cuore battere forte, sono convinta che è mio figlio, aiutatemi a riprenderlo. Nellimmagine si vede appunto un bambino biondo, con gli occhi grandi e scuri, dalla pelle candida che indossa una felpa nera ed in fronte ha una fascia dei combattenti dellIsis, imbracciando un mitra giocattolo. Oramai è un anno ed una settimana che Lidia vive i suoi giorni nella disperazione e nella speranza di poter riprendersi suo figlio, il suo bene più prezioso, e di portarlo via da quella realtà tanto crudele e sanguinaria in cui sta vivendo i suoi giorni. I carabinieri del Ros nel frattempo continuano le ricerche indagando su una serie di reclutatori islamici ed hanno identificato luomo che appare in unaltra foto in cui è ritratto il bambino, si tratta di Said Colic, un veterano della guerriglia. Le ricerche si spera che proseguano fino ad individuare il punto in cui il bambino sta vivendo questi giorni. Speriamo tutti che il piccolo Ismail torni a casa al più presto, dalla sua mamma che lo aspetta e lo vuole proteggere da quel mondo adulto e violento che si sta evolvendo in Siria, affermando in lacrime Mi consumo gli occhi guardandolo in quella foto.