Il Paese si prepara a celebrare il Giorno della Memoria e, nell’ambito dei preparativi, oggi da Milano la senatrice a vita Liliana Segre, si è lasciata andare ad un inquietante monito: “Una come me certo non si accontenta, una come me è pessimista e ritiene che tra qualche anno ci sarà una riga sui libri di storia e poi non ci sarà nemmeno più quella”.
Come tiene a rimarcare la donna, “Quando uno è così vecchio come me e ha visto prima l’orrore e poi è arrivato a sentire addirittura che si nega, quando a un certo punto, dopo che sei stato nessuno, quando la coscienza ti si sveglia, allora non sei mai contento. Per chi ha visto personalmente quell’orrore, quello che viene fatto non è mai abbastanza”.
Dunque, spiega la senatrice, “Partendo da questo pessimismo, certamente le soluzioni, le idee, le proposte, le speranze e le iniziative che possono venire da una vecchia come me, a volte sono noiose per gli altri. Io questo lo capisco perfettamente. Io so cosa dice la gente della Giornata della memoria. La gente già da anni dice basta ‘con questi ebrei, che cosa noiosa, ormai lo sappiamo’”.
Poi, rivolgendosi alle iniziative che Milano sta mettendo a punto, Liliana Segre si lascia andare alla commozione: “Finalmente prima di morire vedo la mia Milano con il mio tram travestito con scritto ‘Giorno della memoria’ e i papaveri rossi, su cui non posso salire perché ho la scorta perché do fastidio e infatti tra poco non lo darò più. Sono contenta, ma da quanti anni poteva esserci questo tram?”
Max