Sfiducia day a Palermo, “Quotare in borsa la mafia”, dichiarazioni choc di Grillo – Marzio Taccetti

 

Sembra non avere più freni Beppe Grillo, che dal palco dello “Sfiducia day” a Palermo,

organizzato dal Movimento 5 stelle, contro il presidente della Regione Rosario Crocetta,

fa pesanti dichiarazioni e riferimenti alla mafia che destano sorpresa e indignazione.

“Crocetta non può condannare all’emigrazione il popolo siciliano. La vita in Sicilia

è stupenda, ma sempre più dura”, si legge sul blog di Grillo, che dal palco in Sicilia,

paragona un uomo d’affari a un mafioso, sottolineando che l’unica differenza è che “il

mafioso si condanna e un uomo d’affari no”, parla poi di “quotare in borsa la mafia”, o

ancora che “la mafia “aveva una sua morale”, ma “è stata corrotta dalla finanza”.

Alle parole del leader dei 5 stelle – c’era d’aspettarselo – molti politici rispondono con

giudizi duri, “basta offendere le istituzioni, Grillo vaneggia” commenta il vicepresidente

dei senatori Pd Claudio Martini, o addirittura c’è anche chi, come Giampiero D’Alia,

presidente nazionale dell’ Udc, vede della malizia nelle sue dichiarazioni, “sta chiedendo

con modo antico i voti a Cosa Nostra?”.

Una provocazione mirata a destare scandalo, quanto a strappare, da sotto il naso, la

prima pagina dei giornali alla Leopolda del premier Matteo Renzi, “vedrete i giornali

titoleranno “Grillo inneggia alla mafia”” dice ai microfoni della piazza, non risparmiando

nessuno nel suo intervento durato poco meno di un’ora, in cui attacca anche il Jobs Act

del governo Renzi e il capo dello stato, dichiarando “hanno impedito a Riina e Bagarella

di andare da Napolitano ma per proteggerli da lui e non il contrario, perche’ dopo un 41

bis un Napolitano bis e’ troppo”.