Il gelo artico che sta assediando in questi giorni il Paese, se già nella norma sta rendendo impossibile la vita a tutti, nel caso dei senzatetto e dei nullatenenti è invece una vita al limite. E così, che dietro ripari di cartone, o nelle bidonville, la sopravvivenza (specie alla notte) è affidata al flebile tepore di una fiamma o di una qualsiasi fonte calorifica di fortuna. E ironia della sorte, ancora una volta è stato il malfunzionamento di una stufa a seminare morte ed ulteriori disagi. E accaduto nella notte Sesto Fiorentino, alle porte di Firenze, nella zona dell’Osmannoro. Qui, in un vecchio cannone in disuso, avevano trovato rifugio circa 80 cittadini extracomunitari, quasi tutti somali, provenienti dall’ex occupazione in via Slataper a Firenze e terminata oltre un anno fa. Una scintilla avrebbe incendiato un ricovero di stracci e cartoni, dando vita a un rogo che in breve tempo ha invaso lintera struttura. Mentre la maggior parte degli occupanti sono riusciti a fuggire in tempo, per un 35enne, forse stordito dalla esalazioni, non cè stato nulla da fare. I vigli del copro ne hanno recuperato il corpo dopo le difficoltose fasi del loro comunque solerte intervento. Nell’incendio sono rimasti feriti altri due extracomunitari, le cui condizioni non sarebbero gravi. Benché la struttura dove si è sviluppato l’incendio è sia stata posta sotto sequestro, inizialmente gli extracomunitari che erano presenti nel non hanno voluto lasciare l’area. Solo dopo una mediazione del sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, che ha seguito tutte le operazioni con i carabinieri, la polizia, i vigili urbani e la protezione civile, si è deciso di allestire due tende in piazza Marconi, e agli extracomunitari sono state distribuite coperte e bevande calde.
M.