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Servizi centrali, slittano ancora gli aumenti ai dipendenti

Il contratto firmato a gennaio dai dipendenti delle funzioni centrali è ancora fermo al ministero dell’Economia. Così gli aumenti previsti per marzo, slitteranno almeno a maggio. All’inizio del nuovo anno l’Aran, l’Agenzia che tratta per il governo, e i sindacati hanno trovato l’intesa per gli aumenti dei dipendenti degli Enti Pubblici non economici, Ministeri e Presidenza Consiglio.

Il controllo del ministero dell’Economia, riporta il Messaggero, è solo formale e non dovuto a problemi dal punto di vista finanziario. Sarebbero state infatti chieste delle correzioni e delle modifiche formali al testo che ne stanno ritardando l’approvazione. Gli aumenti in busta paga previsti per marzo non sono arrivati. Ed è difficile che arrivino prima di maggio.

Anche se l’approvazione del ministero dell’Economica arrivasse in settimana, il testo dovrebbe poi passare alla Corte dei conti, per poi essere approvato e firmato in Consiglio dei ministri. Difficile quindi che la procedura possa essere ultimata prima di Pasqua.

Ai dipendenti delle funzioni centrali verranno inoltre riconosciuti gli arretrati, oltre agli aumenti previsti dal nuovo contratto. Questi variano da un minimo di 63 euro fino a 117 euro lordi mensili per i funzionari più alti in grado. Oltre al contratto delle Funzioni centrali il governo sta lavorando al rinnovo dei contratti pubblici di Enti locali, scuola e sanità.