Duro monito del presidente del governo di unità di Tripoli Serraj: oltre alla guerra interna, minacce Isis e orde di migranti fuori controllo potrebbero rendere decisamente critica la fase successiva alla crisi libica, coinvolgendo Italia e anche il resto dellEuropa, non solo quella mediterranea. Nel corso di recenti dichiarazioni pubbliche, Serraj è tornato a criticare con durezza Haftar: ha tradito la Libia e lOnu, ha detto. E ha poi parlato dei pericoli imminenti e collaterali alla guerra in Libia. 800 mila migranti pronti a partire. E Isis di nuovo in azione”. Queste, in sintesi, le minacce indicate da Serraj.
Serraj: migranti e Isis, minacce a Libia e Europa. 800 mila prossimi sbarchi e ombre terroristiche allorizzonte
Il presidente del governo di unità di Tripoli è lampante nella sua fotografia della crisi libica: “Fermare presto il generale o sarà distruzione”, dice. Il presidente libico Fayez Serraj ha incontrato i giornalisti presso il palazzo del governo di Sikka Road. E ha speso parole di elogio allItalia a cui ha però anche lanciato lallarme. “Ringrazio lItalia, per aver tenuto aperta la sua ambasciata, per mantenere in funzione lospedale da campo a Misurata, per il supporto politico che il governo Conte ci sta offrendo. Ma siamo di fronte a una guerra di aggressione che potrà diffondere il suo cancro in tutto il Mediterraneo. Cè bisogno che lItalia e lEuropa siano unite e ferme nel bloccare la guerra di aggressione di Khalifa Haftar, un uomo che ha tradito la Libia e la comunità internazionale”. E poi, il chiarimento: “Non ci sono solo gli 800 mila migranti potenzialmente pronti a partire, ci sarebbero i libici in fuga da questa guerra, e nel Sud della Libia sono già ritornati in azione i terroristi dellIsis che il governo di Tripoli con lappoggio della città di Misurata aveva scacciato da Sirte 3 anni fa”. Stando a quanto indicato da Serraj nei giorni scorsi ad esempio il Ministero degli Interni ha arrestato proprio a Tripoli un primo terrorista dellIsis arrivato da Sebha.