“Il congresso sarà un passaggio fondamentale, se non faremo come al solito, riunendoci in gruppi per dividerci le stanze di una casa che rischia di rimpicciolirsi. No. Il congresso deve essere la ricostruzione collettiva del partito, il rinnovamento politico e programmatico per preparare l’alternativa, prima nelle città e nelle Regioni e poi a Roma. Non commetteremo l’errore di farne un’altra occasione per contarci, bensì per confrontarci, superare i limiti che abbiamo sperimentato in queste elezioni. Io ho fiducia che ce la faremo, perché abbiamo le risorse ideali, la responsabilità e, per quanto mi riguarda, anche una grande voglia di riscatto e rivincita”.
E’ quanto scrive sul suo profilo Facebook – non trascurando (legittimamente) di ‘bastonare’ tra le righe – la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani. Del resto, come noto, ormai l’attuale Pd incarna (‘malamente’ però), quel sistema elefantiaco un tempo incarnato dalla Dc negli anni ’80, quando l’intricata presenza di numerose ed opposte correnti, ‘aggrovigliandosi’ su loro stesse, finirono per far implodere il tutto.
Serracchiani: “Sono pronta a riconoscere le mie responsabilità, spero che, ciascuno a suo livello, lo facciano tutti”
Come osserva infatti la capogruppo dem, “Il risultato insoddisfacente del Partito democratico, è un dato di cui sono pronta a portare quota parte della responsabilità per il ruolo che ho ricoperto. Spero anche altri vorranno fare questa riflessione, ciascuno a suo livello, per quanto fatto e non fatto”.
Serracchiani: “Ringrazio Letta che non abbandona nel momento difficile ma lo accompagna verso le scelte future”
Infine, ‘nonostante tutto’, dimostrando ‘fedeltà’, la Serracchiani ringrazia il segretario Letta “per la sua condotta trasparente, generosa e responsabile, che non abbandona il partito nel momento difficile ma lo accompagna verso le scelte future”, un concetto in realtà poco realistico: per quanto ‘conbinato’ le dimissioni sarebbero invece state ‘un atto dovuto’. Ma in questa fase urge prima di tutto ‘compattarsi’. Infine, emulando il suo segretario, la capogruppo si rivolge a chi, “invece di contrastare la destra ha pensato solo ad attaccare il Pd auspicando che cambi musica, perché questo concerto non serve all’Italia”.
Max