Un pomeriggio di spaventi per la Roma al Bluenergy Stadium di Udine. Prima gli errori di De Rossi nella scelta della formazione iniziale (cambio modulo con difesa a
3 e fuori contemporaneamente Dybala, Pellegrini ed El Shaarawy), poi la mollezza
dei difensori in fase di palleggio e il goal del vantaggio dell’Udinese dopo una
giocata esiziale di Huijsen (non nuovo a giocate del genere). Il ripensamento tattico di De Rossi (ritorno prima al 4-3-3 e poi al 4-2-3-1) e il meritato pareggio di Lukakubsu gran colpo di testa (non segnava da oltre un mese) nella ripresa lasciavano presagire il successo giallorosso ma l’improvvisa caduta a terra di Ndicka (l’unicovdella difesa a salvarsi sino a quel momento) faceva calare il gelo sullo stadio e portare alla giusta sospensione della gara al 72’. Per il forte difensore francese naturalizzato ivoriano alla fine pare si tratti di compressione polmonare e non di infarto (come ipotizzato in un primo momento) e il sospiro di sollievo, per l’uomo prima che per il calciatore, arriva alla fine di una giornata da luci e ombre che costringerà i giallorossi ad un vero e proprio tour de force agonistico. Con il ritorno dell’Europa League ancora da giocare, trovare la data del recupero dei minuti finali della gara di Udine non sarà semplice e con Atalanta-Fiorentina ancora da giocare (forse solo a fine campionato) la volata Champions appare fortemente destabilizzata. Una classifica virtuale quindi quella di oggi, con la Roma a meno 4 dal Bologna in arrivo lunedì prossimo all’Olimpico dopo le fatiche del giovedì europeo. Tornando alla gara di Udine (nel recupero potranno essere impiegati anche i giocatori infortunati ma non quelli sostituiti nei 72’ giocati) è evidente che ripetere gli stessi errori di formazione significa giocare col fuoco in un momento della stagione decisivo. Dopo Frosinone e Lecce, De Rossi punta sul turn over spinto (7 cambi rispetto alla gara di Europa League di Milano) continuando, per scelta e necessità, ad insistere su elementi a scartamento ridotto che poco incidono per carattere e tecnica. Zalewski e Aouar impalpabili, Huijsen troppo sicuro dei propri mezzi e quindi presuntuoso e portato all’errore e Baldanzi che s’impegna ma non può essere la controfigura di Dybala sono la sintesi di una squadra svagata e arrendevole che gioca sotto ritmo e non propone gioco. D’accordo, la coperta è corta (Dybala non può giocare tre partite consecutive, Pellegrini non stava benissimo e c’erano 6 diffidati) ma continuare a spegnere totalmente la luce tecnica è un azzardo che la Roma non si può più permettere. Dopo il goal di Lukaku la sensazione era quella di una squadra di nuovo padrona del campo e pronta ad azzannare la gara definitivamente con la sospensione arrivata come la spugna gettata dall’angolo friulano in un ipotetico incontro di boxe. Ora ricominciare daccapo e giocarsi tutto in 18’ più recupero non sarà facile. Una gara contro il tempo oltre che gli avversari che aggiungerà ulteriori fatiche psicofisiche in un finale di stagione che non consente soste. Con partite da dentro o fuori che somigliano tutte a finali e un doppio binario sul quale viaggiare verso la conquista della zona Champions.
Le pagelle di Udinese – Roma 1 – 1 (sospesa al 72’)
Svilar 6,5, Huijsen 4 (dal 53’ Karsdorp 6), Llorente 5, Ndicka 6,5, Zalewski 4,5,
Cristante 6, Paredes 5,5, Angelino 5, Baldanzi 5,5, Aouar 5 (dal 53’ Dybala 6,5),
Lukaku 6,5. All. De Rossi 5,5
Claudio Fontanini