Tra gli spalti vuoti l’urlo di Milnkovic rimbalzava come una pallina da tennis e sembrava presagire una vittoria fondamentale. La Lazio a Bergamo ha iniziato facendo la voce grossa: è andata in vantaggio con De Roon, ha raddoppiato con il bolide di Sergej, forse ha pensato bastasse quello per battere l’Atalanta. Ma la squadra di Gasperini lo ha ormai dimostrato largamente: non si inginocchia mai.
È stato così anche nel secondo tempo della partita contro i biancocelesti, scesi nella ripresa meno affamati e quindi più vulnerabili. Ci ha pensato subito Gosens a ad accorciare le distanze, poi Malinovskiy e Palomino hanno completato la rimonta riportando la Lazio a meno quattro dalla Juve. “Questa sconfitta complica la strada verso lo scudetto”, ha commentato Inzaghi al termine della partita.
Se la Lazio piange all’Olimpico la Roma sorride. La squadra giallorossa ha battuto una Sampdoria battagliera ma ancora troppo fragile per portare a casa partite così. I blucerchiati erano passati in vantaggio, Dzeko ha ribaltato tutto. L’attaccante ha messo a segno la rete numero 104 in giallorosso e corre verso la vetta dei bomber più prolifici.
Inciampa anche l’Inter, impegnata nella partita delle 19: la squadra di Conte ha messo in mostra una serie di fragilità che l’hanno accompagnata fino al 3-3 finale contro il Sassuolo. Un punto che smorza l’entusiasmo nerazzurro, riacceso dopo la sconfitta della Juve in Coppa Italia. Tutto da rifare, la squadra di Sarri nonostante tutto è lì in vetta e sarà difficile spodestarla.