(Adnkronos) – “Dopo quello che è successo al Senato, che si fa? Una volta che la Lega dà un nome si voterà tutti quello”. Un big di Fdi riassume così lo stato dell’arte, mentre alla Camera si svolge l’ultima votazione della giornata per l’elezione del presidente della Camera ed è in corso l’incontro tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Archiviata l’elezione di Ignazio La Russa a Palazzo Madama, senza i voti di Forza Italia, la tensione resta alta nel centrodestra in vista del voto a Montecitorio di domattina. I meloniani aspettano un nome dal Carroccio. E alla fine quel nome arriva: sarà Lorenzo Fontana il candidato della Lega per la guida di Montecitorio, dopo il passo indietro di Riccardo Molinari.
Ma ha lasciato strascichi lo strappo di stamane al Senato, figlio della complicata trattativa sulle caselle di governo. Pesa, all’interno di Fi, il no di Meloni all’ingresso di Licia Ronzulli, fedelissima di Silvio Berlusconi, nella squadra di governo. La palla ora passa nelle mani degli azzurri. Se voteremmo Fontana della Lega per la presidenza della Camera? “Ritengo di sì”, risponde Paolo Barelli, capogruppo uscente di Fi a Montecitorio. Non nasconde una vena polemica il collega di partito Alessandro Cattaneo, che interpellato dall’Adnkronos su Fontana dice: “Non è un problema di nomi. Noi non personalizziamo e non mettiamo veti. Noi…”.
Nel centrodestra qualcuno invoca un nuovo incontro chiarificatore tra Berlusconi e Meloni. Ma ai vertici di Fdi l’ipotesi di un nuovo vertice viene accolta con scetticismo: “Nuovi incontri con Berlusconi? Secondo me Giorgia non è che ha chissà quanta voglia di trattare con lui dopo quello che è successo… Lei ha sempre detto: voglio fare presto, vado avanti come un treno per fare un governo forte”, ragiona un esponente di peso di Fdi. E a chi gli chiede dei voti per La Russa – che nel pomeriggio ha incontrato alla Camera Meloni – arrivati da una parte dell’opposizione, risponde: “Sono trasversali, Ignazio è uno che si fa stimare”.