Da lunedì 7 giugno altre 4 regioni – Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto – passeranno in zona bianca: niente coprifuoco, riaperture e regole nuove nei ristoranti, con 6 persone al tavolo al chiuso e nessun limite all’aperto. Questi territori vanno ad aggiungersi a Sardegna, Molise e Friuli Venezia Giulia già nella fascia più bassa di rischio covid dal 31 maggio. Il resto dell’Italia resta ancora in zona gialla. Il lunedì successivo però, 14 giugno, se il trend verrà confermato sarà il turno di Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Piemonte, Puglia e provincia di Trento.
Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto passano nella fascia di rischio minore con l’abolizione del coprifuoco e la riapertura anticipata di alcune attività. Lo ha stabilito il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia” Covid-19. “Siamo di fronte ad uno scenario di progressiva decrescita dell’infezione. Se questo trend dell’incidenza continua, a metà giugno quasi tutta l’Italia sarà in zona bianca”, ha detto Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, nella conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio regionale sull’epidemia di Covid-19.
In Italia l’Rt scende ancora a 0.68. Il calo costante e l’incidenza sotto i 50 casi per 100mila abitanti, registrata nelle ultime tre settimane, fa passare altre quattro regioni in zona bianca. Secondo quanto emerge dalla bozza del report Iss-ministero della Salute all’esame della cabina di regia, sono “36 i casi per 100.000 abitanti nella settimana 24-30 maggio contro i 51 per 100.000 abitanti nella settimana 17-23 maggio”. La campagna vaccinale, si legge, avanza “sempre più velocemente e l’incidenza è a un livello (sotto 50 per 100.000) che permetterebbe il contenimento dei nuovi casi”.
Tutte le Regioni e Province autonome sono classificate a rischio basso. “Tutte hanno un Rt medio inferiore a 1, e quindi una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno. Nel periodo 11-24 maggio, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,68 con un range 0,65– 0,75, in diminuzione rispetto alla settimana precedente, e sotto l’uno anche nel limite superiore”.
Nessuna Regione e Provincia autonoma supera, così, la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica. “Il tasso di occupazione in terapia intensiva è sotto la soglia critica, pari al 12%, con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 1.323 del 25 maggio al 1.033 del 31 maggio. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente all’11%. Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 8.577 a 6.482”.
Nell’arco degli ultimi sette giorni l’approvvigionamento di vaccini ha fatto registrare un +4.346.582, con un tasso di somministrazioni rispetto alle consegne pari ad oltre il 91%. La media delle somministrazioni dell’ultima settimana è di circa 500mila al giorno, per la precisione 491.845, per effetto della presenza di due giorni festivi. La punta si è registrata ieri con 550 mila dosi somministrate. Sono i dati che emergono dal report settimanale vaccini anti-covid della struttura commissariale all’emergenza coronavirus, guidata dal generale Francesco Paolo Figliuolo. Secondo i dati pubblicati sul portale vaccini Agenas, riporta il report, l’Italia si colloca al sesto posto tra i 27 Paesi Ue, nella classifica somministrazioni per 100 abitanti, con una percentuale pari al 61,02%, davanti a Francia e Spagna. In termini di popolazione interamente vaccinata, l’Italia è al secondo posto assoluto in Europa, subito dopo la Germania.