“La forte mareggiata ha causato seri danni alle strutture balneari del litorale laziale, in questo periodo in piena attività. Occorre da una parte salvaguardare le attività economiche legate al turismo balneare dall’altra è urgente e necessario adottare strategie nuove che permettano di contrastare lerosione delle spiagge”. E quanto dichiara in una nota Claudio Pelagallo responsabile Ambiente e Agricoltura di Sel Lazio. “Preoccupante – continua lesponente ecologista – la situazione del Lazio (dei 220 Km di costa sabbiosa, circa 103 sono soggetti ad erosione). Secondo i dati della Regione Lazio il trend di perdita di superficie spiaggia rilevato tra il 1944 ed il 2011 appare lineare, pari al 2,5 ha lanno. Anche se negli ultimi anni cè stato un leggero accrescimento dovuto ai massicci ripascimenti di sabbia. Occorre anche tener conto della reale ampiezza della spiagge in quanto molte di esse sono molto poco resilienti come per esempio quelle di: Ladispoli, Anzio, Nettuno, Latina, Sabaudia, Formia, ecc., essendo fragili risentono fortemente della forza durto delle onde. Molti degli interventi di ricostruzione delle spiagge sono considerati ormai di manutenzione ordinaria con costi elevatissimi per le casse delle Regione. Lungo la linea di costa è un corso un grave squilibrio ambientale. Tale processo è causato sia da fenomeni naturali quali linnalzamento del mare ma principalmente dallantropizzazione delle coste ad opera delluomo (moli, imbrigliamento di canali e fiumi, disboscamento, cementificazione delle coste, opere marittime e grandi porti, con la variazione del trasporto solido dei corsi dacqua con il prelievieo di sabbia dai fiumi.