(dall’inviata Antonietta Ferrante) – Le foto ‘spavalde’ dei social lasciano spazio alla consapevolezza. “Sono molto dispiaciuto per Chiara, per le famiglie, per tutti. Sono molto scosso e confuso”. A poche ore dall’interrogatorio in cui ha confessato di aver ucciso Chiara Gualzetti, con cui domenica mattina si è incontrato a Montevigno (Bologna) e che si sarebbe presa una cotta per lui, l’adolescente fermato per l’omicidio della coetanea, che nel centro per minori del capoluogo emiliano incontra il suo avvocato Tanja Fonzari, non mostra i muscoli ma tutti i suoi 16 anni appena compiuti, un numero di candeline che la sua amica e vittima Chiara non potrà più spegnere.
“E’ molto scosso, sta iniziando a realizzare quanto accaduto. Lui è molto confuso, è molto dispiaciuto in generale”, spiega all’Adnkronos il difensore che domani – in tarda mattinata – prenderà parte all’interrogatorio davanti al gip, interrogatorio in cui il 16enne sarebbe ancora intenzionato a rispondere. “E’ accusato di un omicidio, è stato fermato, sottoposto di notte in caserma a un interrogatorio fiume, non ha potuto incontrare i suoi genitori, sarebbe stato difficile per chiunque affrontare le ultime 24 ore, immaginarsi per un ragazzo come lui”.
Resta da verificare se il 16enne – che dice di aver sentito un demone che lo ha spinto ad accoltellare a morte l’amica – fosse in cura da uno psicologo: “è un tema da approfondire”, dice l’avvocato. Così come si attendono gli esiti sul coltello da cucina pulito sequestrato, insieme ai suoi vestiti, nell’abitazione del ragazzo sulle colline bolognesi. Se dovessero emergere tracce ematiche della vittima il quadro indiziario, già compromesso dalla confessione, si rafforzerebbe ulteriormente.
Pochi amici, un carattere particolare, nel suo passato non risultano precedenti che potessero rappresentare un campanello d’allarme. “La madre è sorpresa e distrutta, come lo sono gli insegnanti e tutti. Mi scuote pensare che in un attimo si può distruggere la vita di due famiglie e la sua vita resterà per sempre segnata”, conclude il difensore che preferisce non entrare nel merito delle dichiarazioni rese dal suo assistito.