Probabilmente è la coincidenza della festività del Primo Maggio, giornata notoriamente intitolata ai lavoratori, ad aver scatenato in un solo giorno cifre e numeri relative alloccupazione nel nostro Paese. Un crocevia di statistiche che funge da monito per quanti oggi festeggiano una condizione sociale (come appunto quella del lavoratori), che appare sempre più cosa rara. E se nella maggior parte dei casi, come riportiamo in altri articoli, sono la precarietà e la povertà a tenere banco, cè anche chi, come nel caso report “Middle Class Fortunes in Western Europe” del think tank statunitense Pew Research Center, ha monitorato lo stato sociale del nostro Paese, misurando lo stato sociale delle classi medie. Ebbene, anche in questo caso gli studi atterriscono: negli ultimi 20 anni (dal 1991 al 2010), iredditi della classe media italiana hanno subito un taglio del 20%. Ovviamente, per effetto del contraccolpo, ne hanno pagato le amare conseguenze anche le fasce basse, i cui redditi sono precipitati del 23%. Dunque, se negli ultimi 20 anni la classe media ha continuato ad allargarsi in Francia, Olanda e Regno Unito, di contro, oltre che in Italia, è andata via via ridimensionandosi negli Stati Uniti, in Germania, e in Spagna.
M.