Ansia e intelligenza, potrebbe esserci un filo conduttore. Almeno secondo alcune analisi recenti. Siete ansiosi? E allora, forse, siete anche più intelligenti della media. E’ proprio così? C’è, in fondo, una vera correlazione tra i due aspetti?
C’è chi ritiene che sia proprio così. Ma vediamo perchè.
Secondo alcune teorie settoriali, chi ha un quoziente intellettivo più alto tende a rielaborare pensieri del passato al fine di ‘prevedere’ quello che potrebbe accadere. Ma l’ansia sarebbe una conseguenza diretta, e prevedrebbe prestazioni meno efficaci.
Dunque ci sarebbe una connessione fra ansia e intelligenza. Una sorta di legame risiederebbe nella capacità di intuizione di quelle che possono sembrare come ragionevoli conseguenze negative delle situazioni e delle proprie azioni.
Chi è più intelligente si preoccupa in maniera preponderante del futuro, anche perchè lo farebbe proprio per via della capacità di interpretare, intuire e prevedere coi pensieri scenari futuri, spesso contornandoli di presupposti foschi e negativi, sulla scia di quelli passati e, di fatto, su una sorta di background di esperienza che quasi a livello statistico tenderebbe a porre l’accento sulla negatività, piuttosto che sulla positività.
Da qui verrebbe fuori il legame: più si ragiona, più si tende a guardare le cose con scetticismo. E stando a quanto indicano recenti ricerche della School Psychology dell’University of Maryland e della Arundel County Public Schools di Annapolis che si sono occupate della questione pubblicando dei risultati indicativi in un articolo sulla rivista Applied Neuropsychology Child , alla fine l’ansia aiutando a prevedere il futuro, incide negativamente sui sulla percezione delle cose e sulla tendenza a valutare la realtà esterna con maggiore ottimismo.