SE LA SITUAZIONE DEI CONTI NON MIGLIORERA’ PER L’ITALIA SCATTERA’ LA PROCEDURA

Reso pubblico, il verbale della riunione della Commissione Europea che ha avuto luogo a Bruxelles lo scorso 22 novembre, inquieta. E non Poco. Come afferma infatti la missiva che Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici hanno inviato al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan “riflette in modo fedele ed accurato le conclusioni del dibattito tenuto dal collegio la settimana scorsa, sottolineando le preoccupazioni che riguardano la situazione di bilancio dell’Italia e l’annuncio di una nuova fase nel maggio 2018”. Dal canto suo Dombrovskis ha affermato: “se la situazione non migliorerà, la Commissione potrebbe adottare un rapporto, a norma dell’articolo 126 (3) del Tfeu, in maggio ed aprire una procedura per deficit eccessivo”. In realtà, l’eventualità di aprire una procedura per deficit eccessivo (implicita), non era invece esplicitata nella lettera ricevuta dal Tesoro, nella quale veniva invece sottolineata “l’importanza di non fare marcia indietro sulle importanti riforme strutturali, in particolare per quanto riguarda le pensioni, che sono alla base della sostenibilità a lungo termine del debito”. Certo non consola sapere che, per la Commissione Europea, il nostro Paese, tra i cinque che hanno depositato documenti programmatici di bilancio per il 2018 – a rischio di ’non compliance’ con il patto di stabilità – rappresenta “il caso più complesso”. Di conseguenza, la Commissione subito ha chiesto ad Italia, aAustria, Belgio, Portogallo e Slovenia, ha dichiarato Dombrovskis ai colleghi, di prendere “tutte le misure necessarie” ad assicurare che i bilanci 2018 siano in linea con il patto. Ma, silegge ancora, “Per quanto riguarda l’Italia, che era il caso più complesso, il commissario agli Affari Economici e Finanziari Pierre Moscovici e il vicepresidente Dombrovskis hanno preparato una lettera per il ministro delle Finanze, esprimendo le loro preoccupazioni, chiedendo chiarimenti ed annunciando l’intenzione della Commissione, nella primavera del 2018, di rivalutare se il debito italiano sia in linea con il patto di stabilità”. Dombrovskis “ha fatto brevemente riferimento al livello del debito pubblico italiano, ad un livello molto elevato dal 2015. La procedura per deficit eccessivo non è stata aperta perché i fattori rilevanti non la giustificavano nel 2016, in particolare in considerazione del fatto che il documento programmatico di bilancio era stato considerato largamente in linea e del fatto che l’Italia aveva beneficiato di tutte le clausole di flessibilità previste dalle regole attuali. Il documento programmatico di bilancio 2018 – ha continuato Dombrovskis – era a rischio di non-compliance, anche tenendo conto del margine di discrezionalità e della riduzione dello sforzo strutturale richiesto, dallo 0,6% allo 0,3%”. Per tali motivi, “la Commissione ha richiesto all’Italia di adottare tutte le misure necessarie ad assicurare, secondo la propria procedura interna di redazione del bilancio, che il bilancio 2018 sia in linea con il patto di stabilità”.
M.