Il Covid offre “grandi opportunità” per le mafie, che proveranno a infiltrarsi “negli enti locali” per accaparrarsi “le ingenti risorse destinate al rilancio dell’economia nel Paese”. È il preoccupante bilancio della Direzione investigativa antimafia (Dia), che nel suo ultimo report segnala i “seri rischi di infiltrazione mafiosa nell’economia legale, specie nel settore sanitario”. “È oltremodo probabile – prosegue il dossier – che le organizzazioni criminali provino a intercettare i finanziamenti per le grandi opere e per la riconversione alla green economy”.
Riciclaggio, corruzione, collusione con mondo imprenditoriale e politico. La mafia cambia volto: “diminuiscono le attività criminali di primo livello” (traffico di droga, estorsioni, ricettazione e rapine), ma aumentano le attività imprenditoriali illecite istituite ad hoc per accaparrarsi fondi, per riciclare denaro e operare attraverso forme assistenziali a imprese in difficoltà. Una sorta di welfare mafioso che serve ai clan per aumentare consenso sociale e rafforzare la propria presenza in settori chiave dell’economia.
È necessario – sottolinea la Dia – “intercettare i segnali con le quali le organizzazioni mafiose punteranno, da un lato, a rilevare imprese in difficoltà, avvalendosi dei capitali illecitamente conseguiti mediante i classici traffici illegali; dall’altro drenare le risorse che verranno stanziate per la ripresa dell’Italia”.
Secondo la Dia, questa “propensione” mafiosa per gli affari, che mostra alla pubblica amministrazione “il volto pulito” di imprenditori e liberi professionisti, potrebbe passare sotto traccia. Il futuro del nostro Paese passerà anche attraverso la scoperta di questo camuffamento.
Mario Bonito