“Se avessi seguito i consigli del Pd sarei finito in cella di isolamento”, loccasione è quella della presentazione del suo libro (’Un marziano a Roma’) presso la sede della stampa estera ma, come da previsioni, incalzato dalle domande dei giornalisti, lex sindaco coglie anche loccasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe: “Non è questa la sede, non ho detto né si né no. Non faccio nessun balletto, i balletti li fanno i giornali”, dice subito Ignazio Marino a proposito della sua candidatura. “Io ho la tessera del Pd del 2015, ma l’anno non è ancora terminato”, aggiunge Marino che poi precisa: Non ho colloqui con Renzi da almeno due anni. Avevo grandi aspettative nei confronti di una figura come l’attuale capo del governo nel momento in cui svolgeva un ruolo politico nazionale e pronunciava parole in cui mi riconoscevo, ad esempio la liberalizzazione di tante aziende che al Comune non servono e possono essere cedute a privati o la scelta di persone sulla base dei curricula oppure quando diceva di volere una informazione radio tv nazionale che assomigliasse il più possibile alla Bbc. Siamo finiti da quelle osservazioni a un presidente del Consiglio, che sceglie i direttori generali della Rai e delle reti. Se lo avesse fatto Berlusconi molti giornali si sarebbero ribellati”. Poi, a proposito del movimento da lui formato lex sindaco sottolinea che “il partito che io ho fondato è diverso dal partito che c’era, che aleggiava in questa città nei mesi di ottobre e novembre, un partito dove tutti i circoli sono stati chiusi dove c’è un commissario, dove i consiglieri comunali hanno ricevuto l’ordine di dimettersi senza venire in aula a confrontarsi con il loro sindaco. Quel partito non esiste”. Poi, altro nodo caro ai romani (sia in termini positivi occupazionali che negativi, in fatto di logistica), lo stadio della Roma: “La costruzione dello Stadio della Roma è importante non solo per i tifosi, ma anche per la ricaduta economica di circa un miliardo e mezzo di euro che avrebbe ha spiegato Marino – Il governo e il presidente della Regione Zingaretti hanno rallentato la costruzione e forse vogliono fermarla. Avremmo portato a Roma ricchezza culturale, sportiva ed economica. Il governo Renzi ha voluto interrompere questo percorso”. Dichiarazioni alle quali è seguita subito la replica del presidente della Regione: “Sullo stadio della Roma voglio chiarire che la Regione è ancora in attesa del progetto ha dichiarato Nicola Zingaretti – Lo stesso Comune inviando i documenti con i pareri sui progetti depositati scrisse esplicitamente che anche l’assenza di un parere positivo avrebbe compromesso l’interesse pubblico dello stadio e i dipartimenti inviarono alla tutti i pareri negativi. Quindi noi siamo in attesa del progetto dello stadio della Roma. Io non sono abituato a dire dei sì o dei no in assenza di progetti. Ed è stravagante – ha aggiunto – che si possa teorizzare il contrario”.
M.