Proteste, polemiche, rassicurazioni. Era l’inizio di dicembre quando a Colleferro scoppiava il caso della mensa scolastica. A far discutere la preparazione dei pasti, effettuata dalla ditta presso le proprie strutture di Pomezia per poi finire la cottura a Colleferro.
Una modalità che aveva scatenato l’ira delle famiglie e che aveva portato l’associazione Codici ad intervenire con una diffida al Comune ed alla ditta. Un’iniziativa che ha fatto centro.
“A distanza di un mese dalla nostra diffida – afferma l’avvocato Marina Peretto, Responsabile di Codici Colleferro – abbiamo ricevuto la risposta della ditta, che ci annuncia lo spostamento dell’intera attività di preparazione dei pasti a Colleferro. Una bella notizia per gli studenti e per le famiglie. Nella replica la società rivendica la correttezza del proprio operato ed assicura che la piena qualità dei pasti è sempre stata garantita.
A nostro avviso, la procedura seguita inizialmente non era la migliore. Riteniamo, infatti, che preparare e cuocere i pasti dove poi vengono distribuiti sia meglio che farlo in due fasi, con in mezzo un trasferimento da una città all’altra. Dobbiamo, inoltre, registrare che in realtà il Comune era a conoscenza della situazione. Dalla risposta inviataci dalla società, infatti, emerge che la scelta di preparare i pasti a Pomezia era di fatto obbligata, oltre che condivisa con l’amministrazione comunale, in quanto nel centro di cottura del Comune erano necessari, per poterlo utilizzare per la preparazione dei pasti, interventi di adeguamento strutturale ed impiantistico, nonché il ripristino del funzionamento o la completa sostituzione di attrezzature indispensabili allo svolgimento delle attività.
Un tassello importante per ricostruire il mosaico, per fare chiarezza su una vicenda che finalmente è stata risolta”.
Max